La nota – Il Pd e la sconfitta “salvifica”
Centrosinistra fermo al palo. Dopo lo spettacolo pietoso delle Primarie, il Partito Democratico prova a ripartire. La speranza, almeno di una parte più razionale e moderata dei dirigenti di via Tagliamento, è quella di riuscire in tempi brevi a recuperare un sussulto di dignità e piazzare un candidato sindaco di Avellino, che possa riuscire a contenere la sconfitta. La partita elettorale a Piazza del Popolo è data, ormai, per persa. Di questa opinione si sono convinti quasi tutti i democrat, e chi non lo dice apertamente, è solo perché tenta di ostentare sicurezza in quanto ha un nome di un candidato sindaco da proporre. L’uragano nel capoluogo si è generato con le “Parlamentarie” dello scorso 29 dicembre, che determinarono la sconfitta di Galasso e l’affermazione di De Luca. Il resto è cronaca nota di questi ultimi giorni. Da dove ripartire? Dalla sconfitta. Staccare la spina dalla gestione, evitando nuove guerre di potere, per concentrarsi e ripartire dalla politica. Avviare una rigenerazione del gruppo dirigente democratico riflettendo sugli errori commessi, e puntando sull’approfondimento e l’impegno concreto sui problemi della citta. Attenzione però a non cadere nel tranello banale del rinnovamento della classe dirigente, a tratti anche qualunquista, perché questo potrebbe rivelarsi anche un terreno scivoloso su cui edificare nuovi sepolcri imbiancati.