L’ultimo contatto con l’Irpinia di Papa Benedetto è stato con la scuola media di Mercogliano

papaUn posto di assoluta centralità per l’Irpinia negli ultimi giorni di pontificato di Benedetto XVI, tutto grazie alla collaudata intraprendenza del parroco dell’Annunziata di Mercogliano don Giuseppe Iasso che ha accompagnato una folta rappresentanza di studenti del paese all’ultima udienza generale del grande papa.
Don Giuseppe è personaggio notissimo in provincia e in Vaticano per le sue ardite iniziative missionarie nello Sri Lanka, paese con grandi problemi nella cui difficile realtà socio economica il parroco irpino ha costruito centinaia di alloggi grazie ad un programma ambizioso coronato dal successo ed apprezzato dalle autorità locali.
Di qualche anno fa il conferimento a don Giuseppe, oggi ottuagenario lucido e attivissimo, la massima onorificenza della Repubblica.
E’ soltanto il caso di sottolineare che si tratta di una repubblica socialista e che questa attenzione per un ministro del culto cattolico assume i contorni della eccezionalità.
Qualche anno fa don Giuseppe riuscì a mettere in condizione il giovane Janee, un ragazzo sfortunato dello Sri Lanca che si è drammaticamente ritrovato senza gli arti superiori e inferiori, di condurre una vita pressocchè normale attraverso un avveniristico impianto di protesi di nuova generazione che richiese una spesa di quarantamila euro
IL Papa commosso ricevette all’epoca don Giuseppe e il giovane e anche in quell’occasione si intrattenne oltre il tempo previsto dal rigoroso cerimoniale vaticano.
Nell’ultima udienza generale , in un momento cruciale della vita della Chiesa alle prese con una situazione assolutamente nuova, una ragazza della Scuola Media locale ha consegnato al Papa un collage di fotografie che raccontava ( e ricordava) al Papa la sua vicenda.
Benchè sollecitato a sbrigarsi dai responsabili dell’organizzazione delle udienze, stante l’eccezionalità di quell’ultimo appuntamento , il papa si è informato e ha intessuto un dialogo con la giovanissima mercoglianese e col parroco.
Il tutto si è svolto tra la generale commozione , un incontro durato diversi minuti, minuti preziosi: gli ultimi di un pontificato fecondo ed impreziosito da un gesto storico, segno di un amore incommensurabile per la Chiesa.
Ad un certo punto il papa ha chiesto alla giovanissima studentessa irpina chi fosse l’uomo fotografato in una delle immagini del collage, ritratto in maniche di camicia e con un curioso cappellino.
La giovanissima alunna, Angelica Sarpa, si è affrettata a rispondere che si trattava proprio di Don Giuseppe provocando il sorriso del Pontefice, il tutto mentre il mitico fotografo pontificio Felici scattava diecine di fotografie.
E particolarmente bella è la lettera che don Giuseppe ha indirizzato al Papa per ringraziarlo di quei momenti bellissimi nelle ultime ore del suo pontificato.
“Santità, ha scritto don Giuseppe, grazie e pace ora e in abbondanza dal 28 febbraio, quando i vostri giorni, ve ne auguro tanti, subiranno un cambiamento radicale.
Il Signore donerà serenità e ricchezza per voi e per tutta la Chiesa che avete servito con dedizione mirabile e certamente continuerete a servire, pregando e soffrendo.
La Chiesa nei suoi membri a tutti i livelli ha bisogno di rinnovamento e certamente il vostro magistero esemplare diventa più prezioso ed incisivo”.
Parole che si caricano di grande significato nel momento in cui i cardinali hanno deciso la data del Conclave e si apprestano a seguire le indicazioni dello Spirito Santo in una scelta mai tanto difficile e, comunque, da operare in direzione di un deciso mutamento di rotta nella vita organizzativa della Chiesa, intesa, in particolare, anche come complesso di Dicasteri e Congregazioni da affidare a chi considera il servizio alla chiesa quale mera testimonianza evangelica.
Una testimonianza come quella che si è irradiata in questi ultimi trent’anni da Mercogliano a sostegno di popolazioni meno fortunate.
La Chiesa dell’Annunziata è, del resto, tutto un racconto dell’attività in favore dello Sri Lanka.
Vetrate di magnifica scuola fiorentina propongono , attraverso felicissimi esiti artistici, i momenti di una mobilitazione che in questi ultimi decenni ha avvicinato Mercogliano all’Asia e ai grandi problemi irrisolti dell’umanità.
Frequentemente i vescovi dello Sri Lanka sono ospiti della Parrocchia, alla quale l’anziano parroco rivolge tutta la sua premurosa cura rendendola sempre più bella e all’altezza dei tempi.
Per l’ottantesimo compleanno ha donato, attingendo dai personali risparmi, un Organo a canne inaugurato dal maestro Libertucci, organista della Basilica di San Pietro.
I contatti con la segreteria di Stato sono frequenti, molti dei monsignori vaticani conoscono il parroco Iasso e spalancano volentieri le porta degli uffici della Curia Romana.
Quest’ultimo gesto del Pontefice, nel momento in cui il parossismo dei presenti e degli addetti al cerimoniale centellinavano i contatti col papa sul grande “palcoscenico” della Sala Nervi per l’ultimo incontro con le folle del mondo, riempie di legittimo orgoglio i ragazzi della scuola media di Mercogliano e tutta la comunità del civilissimo centro irpino.

Antonio Polidoro