Udc, Ciriaco De Mita guarda alla segreteria nazionale

de-mitaSi è tenuto, nella giornata, di ieri il Consiglio nazionale dell’Udc a Roma presso l’hotel Marriott. L’appuntamento è servito per analizzare il voto delle politiche, ma anche per fissare una scadenza per celebrare un nuovo Congresso nazionale che dovrebbe tenersi nella metà di aprile. L’ormai ex leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha preferito inviare una lettera disertando l’appuntamento e non ha voluto ascoltare i motivati sfoghi arrivati dalla base centrista.

Il partito ha avviato le procedure che porteranno all’individuazione della nuova segreteria nazionale. Da quanto è emerso Cesa e Casini sono pronti a cedere lo scettro di comando a favore di un giovane quarantenne che dovrebbe reggere le sorti del nuovo corso dello scudocrociato.

Era presente, invece, Ciriaco De Mita che ha preso la parola per dire il suo ‘no’ ad un congresso dove voteranno “gli iscritti di sette anni fa”. Sembra intenzionato a non mollare il leader di Nusco. L’intelligenza e l’esperienza sono tali che non gli consentono di non esprimere la propria opinione nella nuova strutturazione del partito di via dei Due Macelli.

E se Ciriaco De Mita decidesse di avanzare la propria candidatura come segretario nazionale dell’Udc?

Tutt’altro che una provocazione.

Per quale ragione il premier uscente Mario Monti, che ha soli 15 anni meno di De Mita, ha le carte in regola per assumere la leadership della nascente formazione centrista (Scelta Civica, ndr) e il leader di Nusco non potrebbe cimentarsi ancora nella guida di una segreteria nazionale?

Per uno che ha scritto nel proprio curriculum di aver retto per sette anni la Democrazia Cristiana, anche dopo la sconfitta elettorale del 1983, ha tutte le carte in regola per guidare lo scuodocrociato che le urne hanno trasformato in formato mini bonsai. Lo statista di Nusco possiede qualità e statura politica tale da far riprendere all’Udc un cammino nuovo e lasciarsi alle spalle un percorso fin qui troppo caratterizzato dalla tattica e dalle ambizioni dell’ex presidente della Camera.

Intanto, Casini e lo sparuto gruppo di parlamentari Udc riusciti a salvarsi dallo tsunami elettorale, sembrano orientati a confluire nei gruppi parlamentari che portano le insigne del premier uscente Mario Monti. In questa logica, Casini avrebbe rivendicato la posizione di capogruppo al Senato. Una richiesta che però sembra che non abbia avuto il parere favorevole di Monti.

Alla fine, i dirigenti dello scudocrociato, sembrano concordare piu’ o meno su una cosa: “Siamo in un momento di disgrazia ma la cosa piu’ idiota sarebbe la resa dei conti”. La storia insegna che Ciriaco De Mita non si è mai dato per sconfitto, dunque…