L’INTERVISTA – Sibilia a Caldoro: “Rimpasto di Giunta”

alfano e sibiliaNiente zavorre. Niente masanielli di turno, filosofi e politologi della politica con la ‘p’ minuscola. La parola d’ordine è: Irpinia prima di tutto.
E’ il Sibilia di sempre. Ma oggi più che mai determinato ad affrontare le sfide del futuro insieme alla sua squadra. Deciso, senza alcun tentennamento di sorta, a portare avanti l’interesse della sua terra. E’ il leader indiscusso del Popolo della Libertà. Ha dimostrato sul campo di avere non solo la stima dei vertici – Berlusconi in primis tant’è che lo ha voluto in posizione blindata – ma anche dei suoi elettori che lo hanno confermato a pieni voti restituendo un consenso del 30 per cento.
Cosimo Sibilia senatore, coordinatore provinciale del Popolo della Libertà non fa giri di parole perché l’obiettivo è: restituire il diritto alla quotidianità. Un leone dell’Irpinia pronto ad alzare la voce anche con il governatore Caldoro, suo collega, pur di avere risposte non certo per se stesso ma per una terra che “ama”.

Politiche. Lei si conferma senatore bis con un consenso non certo secondario…
“Un risultato lusinghiero e sicuramente molto importante: un irpino su quattro ha votato Pdl al Senato”.

Come a dire: Se si fa un’analisi approfondita le somme sono presto fatte. 
“Mentre l’Udc in altre realtà ha ottenuto il 2%, qui in Irpinia l’8%,  erodendo il voto dei moderati. E se a questo dato si aggiunge l’analisi sui partiti satelliti del centrodestra – che anziché intaccare il consenso del centrosinistra hanno assorbito quello del centrodestra – il successo è ancora più lampante”.

Un’analisi politica, questa, per lanciare quali messaggi ai movimenti e cespugli che ruotano attorno al Pdl?
“Non sono contro nessuno ma mi pare che questi partiti abbiano sottratto consensi al Pdl e non alla Sinistra”.

Il Popolo della Libertà ha intenzione di radicarsi maggiormente sul territorio. Quale sarà l’atteggiamento che adotterà con questi partiti satelliti?
“Il Pdl è un partito che detiene la leadership e che dovrà inglobare questi eventuali partiti satelliti. Il Pdl non dice no a nessuno ma bisognerà sicuramente porre condizioni rispetto all’organizzazione e alla leadership. In sostanza, tutti possono contribuire al radicamento del centrodestra sul territorio ma senza sottrarre consenso al Popolo della Libertà”.

L’affermazione del Pdl, al di là di accuse e veti incrociati pre-campagna elettorale c’è stata. Lei, che ha uno sguardo oltre, sicuramente immagina di voler raggiungere nuovi traguardi. In che modo?
“Avvicinare i giovani al Pdl in modo concreto. Fare a meno di coloro che sono stati attivisti in campagna elettorale contro il Pdl e fare a meno dei candidati appartenenti ad altre formazioni politiche. Perché ritengo che non servano persone all’interno che danneggiano con le proprie posizioni e atteggiamenti il Pdl. Allo stesso tempo sarà valutato l’impegno di tanti amministratori, dei responsabili di partito che hanno contribuito al successo del Pdl. Ringrazio Cusano e gli altri candidati in posizione non utile alla Camera e al Senato che si sono spesi sul territorio per spirito di servizio. Sono convinto che il Pdl debba essere compatto e per questo non credo proprio che abbia assolutamente bisogno di filosofi, politologi e masanielli di turno. Necessita invece di persone che abbiano qualità e consenso”.

Cosa risponde all’ex parlamentare Francesco Pionati che in una intervista rilasciata a Il Sannio Quotidiano ha detto a chiare lettere: il centrodestra – e quindi il Pdl – si riorganizzi altrimenti ci sarà uno tsunami?
“Accettiamo il suggerimento ma ritengo che lo stesso non possa giungere da parte di chi non è del Pdl”.

E cosa ha da dire ad Arturo Iannaccone che ha lanciato strali contro Berlusconi e company?
“Nulla…: addirittura Iannaccone ha invitato i suoi ‘tanti’ elettori a votare Pd…”.

Messaggio al governatore Caldoro?
“Proprio Caldoro ha sottolineato, nel corso dell’incontro pubblico al Viva Hotel, che io avevo alzato la voce solo per difendere il territorio, ma tra me e lui non c’è mai stato alcun problema di tipo personale”.

Ha qualcosa da chiedere al presidente della Regione Campania in nome della sua terra?
“Una maggiore attenzione all’Irpinia… Il patto per lo Sviluppo comincia a dare le risposte ma è necessario che la gente senta più vicino l’Ente campano”.

La maggiore attenzione per la terra d’Irpinia passa anche attraverso la richiesta di un Assessore in quota Pdl che possa meglio rappresentare le istanze del territorio?
“L’Irpinia non ha ancora un assessore in quota Pdl. E’ importante dare una risposta in tal senso perché, avere una figura di riferimento che possa controllare e valutare i provvedimenti, è fondamentale per la crescita del territorio”.

Giuseppe De Mita ha sottolineato più volte: dopo le Politiche cambierà tutto. Anche lei è dello stesso avviso?
“Sono convinto che cambierà tutto anche perché ci sono partiti che hanno due assessori”.

Mi faccia un esempio…
“… Fratelli d’Italia può contare su Giovanni Romano e Marcello Taglialatela”.

Qual è la sua richiesta esplicita?
“Rispetto le prerogative del presidente Caldoro ma appare ineludibile la rivisitazione dell’esecutivo regionale”.

Per quanto riguarda l’Udc…?
“Spetta al presidente della Regione decidere in tal senso. E’ chiaro che il risultato delle Politiche non è favorevole ai Centristi”.

Pdl e Udc, un buon rapporto tutto sommato. Ora… invece?
“Siamo convinti, ripartendo dalle prossime elezioni, che bisognerà perseguire tutte le strade del dialogo proprio partendo dagli ultimi risultati. Certo, gli accordi e gli incontri non possono essere unilaterali. Ho sperimentato alla Provincia un rapporto di collaborazione, raggiungimento degli obiettivi all’insegna del bene comune e del reciproco rispetto”.

Alle Amministrative il Pdl è pronto anche a stringere alleanze con l’Udc?
“Perché no…”.

Che idea si è fatta della scelta del suo collega Cirielli – ex presidente della Provincia di Salerno nonché ex coordinatore provinciale del Pdl?
“Ha voluto rimarcare la lontananza dal Pdl rinverdendo Alleanza nazionale”.

Ha qualcosa da dire a Franco D’Ercole che aveva deciso di aderire a Fratelli d’Italia poi lo stesso Cirielli lo ha defenestrato non acconsentendo, come avrebbe  voluto, alla sua richiesta di essere inserito in posizione utile? Quali sono i rapporti con l’attuale presidente dell’Alto Calore Servizi?
“Buoni, del resto l’ho voluto io all’Alto Calore”.

Amministrative alle porte. Giovanni D’Ercole va avanti come un treno. Ma sarà lui il candidato sindaco del Pdl?
“La sua è una legittima aspirazione perché è naturale che il capogruppo uscente del partito possa candidarsi a sindaco. Come è legittimo che altri si possano proporre”.

Ma Sibilia come risponde a questa rivendicazione legittima?
“Non servono fughe in avanti”.

Il Pdl quando scioglierà la riserva sul candidato sindaco di Avellino?
“Contiamo di farlo nel giro di due settimane. Nella scelta del candidato bisognerà tener presente anche il dato della scorsa tornata elettorale. Mi preoccuperei di formare una squadra che possa dare realmente un contributo qualitativo e numerico al centrodestra”.

Provincia e dimissioni, una polemica senza fine…
“E’ una polemica, oltre che senza fine, senza senso. Avrei dovuto presentare le dimissioni quando lo hanno fatto presidenti e sindaci? In momento delicatissimo per l’Ente Provincia e la città capoluogo? Non potevo farlo. E’ prevalso il senso di responsabilità. Addirittura proferisce parola chi ha votato la spending review”.
Bordata a parte ai suoi colleghi irpini – che hanno difeso la propria terra a parole  – Sibilia va oltre e spiega: “Nel marasma più totale è poi sopraggiunto il decreto del Presidente della Repubblica che imponeva ai candidati alle Politiche di rimettere il mandato. E così ho fatto ma solo dopo aver avuto la certezza che il pericolo capoluogo, e non solo, fosse stato sventato. Al di là delle norme, dei decreti legge e quant’altro ho rischiato sulla mia pelle perché ho sempre ritenuto prioritaria la salvaguardia della mia terra”.

Ma perché non ha scelto di restare alla guida della Provincia?
“… in questo momento è più utile difendere gli interessi del territorio. Essere a Roma è necessario perché  a breve si ricomincerà a discutere di riordino e dunque del destino di Provincia e capoluogo”.

Quali saranno le prime battaglie che lei condurrà dalla capitale?
“… riordino degli Enti locali e quindi difesa strenua del capoluogo. Spero che il nuovo governo possa davvero restituire una nuova possibilità all’Irpinia – a differenza di quello in capo a Monti a cui non ho mai creduto dimostrandolo con i fatti  – per riprendere il percorso di sviluppo e occupazione”.
Insomma chi semina raccoglie. E lui ha raccolto e continuerà a farlo rifuggendo dalle polemiche. Le sue parole sono chiare. Prima di tutto: responsabilità, coerenza, competenza, qualità, consensi. Al centro l’Irpinia: così Cosimo Sibilia.

Fonte Il Sannio Quotidiano Edizione Irpinia ed Edizione Sannita di Teresa Lombardo