Iniziativa Carceri. La Fondazione con il Sud invita a presentare proposte.

La Fondazione con il Sud mette a disposizione 2,4 milioni di euro per promuovere e realizzare , nelle sei regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), progetti efficienti, efficaci e innovativi a favore di minori o adulti, uomini e donne, italiani e stranieri, sia che si trovino in stato detentivo o ammessi a misure alternative e sostitutive della detenzione, e delle loro famiglie.  L’invito è rivolto a tutti i soggetti del territorio di riferimento, siano essi enti del terzo settore e del volontariato, persone fisiche e istituzioni pubbliche. La partecipazione all’iniziativa prevede due fasi. La prima, con scadenza 12 aprile c.a., che prevede la compilazione di un apposito Modello contenente l’idea progettuale di massima  in cui sia sinteticamente illustrato l’intervento proposto, l’innovatività della metodologia da applicare con l’indicazione dei beneficiari e i partner. A seguito di valutazione delle stesse, da parte delle Fondazione, si passerà alla fase 2, in cui le idee progettuali preselezionate dovranno essere convertite in progetti esecutivi più dettagliati e rispettare le condizioni di ammissibilità. Il contributo finanziario massimo che il progetto potrà richiedere è di 400.000 euro che rappresenta una percentuale non superiore al 80% del costo totale previsto per la realizzazione della proposta progettuale presentata. Il Soggetto Responsabile ed i Partner, pertanto, dovranno garantire una quota di cofinanziamento monetario pari ad almeno il 20% del costo totale, indicando anche la fonte di finanziamento. La durata massima del progetto, inclusivo di tutte le attività, sarà di 24 mesi.

L’Iniziativa Carceri 2013 della Fondazione con il Sud risponde alla crescente richiesta di rieducazione e reinserimento del detenuto proveniente dalla nostra società e dallo stesso sistema giuridico penitenziario nazionale che ha abbandonato completamente la concezione afflittivo-retributiva della pena. Questo cambiamento unitamente ai problemi che affliggono i 206 istituti detentivi, quali sovraffollamento e degrado, hanno contribuito a spostare il baricentro dell’esecuzione penale oltre le mura penitenziarie e a rafforzare i rapporti tra carcere e società in direzione di una maggiore cooperazione. Inoltre, il complesso mosaico di fabbisogni di cui il detenuto/ex detenuto è portatore ha determinato la necessità di attivare ed integrare  le risorse del territorio nel processo di reinserimento del condannato nel tessuto sociale e produttivo. Nello scenario carcerario uno spazio rilevante è, infatti, occupato dal terzo settore e dal volontariato che, da sempre, ha offerto un contributo insostituibile, in termini di impegno e di risorse, alla soluzione dei problemi che quotidianamente affliggono i detenuti e le loro famiglie.