Intervista a Nappi (Mir): “Niente slogan ma solo progetti realizzabili”

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Ha le idee chiare come il suo leader nazionale Gianpiero Samorì. Niente promesse sterili da campagna elettorale, niente annunci faraonici che si sgonfieranno come un pallone appena prenderà quota. Niente prese in giro. Non è nel suo stile. I programmi ci sono. E al centro c’è il cittadino. Né più né meno. Nessun linguaggio fuori le righe. Nessuna presa di posizione se non nell’interesse di una comunità – l’Irpinia e chiaramente l’Italia – che ha bisogno di avere la stretta di mano che sia duratura nel tempo; quella stretta di mano leale che non inganni, che non soffochi l’entusiasmo e soprattutto che non strozzi più il respiro della gente comune che oggi più che mai vuole vivere e non più sopravvivere. La gente comune grida forte. Non ammaina la bandiera perché crede ancora nella politica, perché ha bisogno degli uomini della politica, perché non vuole arrendersi a chi ha massacrato (ma non ancora ucciso) gli ideali, i valori e la missione della politica con la ‘P’ maiuscola.
Sergio Nappi è convinto che più di qualcosa si possa fare. Chi lo conosce sa bene che pur di essere impopolare non darebbe mai la parola di un gentiluomo quando sa che è impossibile mantenerla. Però un impegno che si trasformerà in promessa, quello sì: si chiama lealtà, concretezza, quotidianità e soprattutto interesse comune.
Nappi consigliere regionale al fianco di Caldoro e oggi capolista in Campania 2 vuole vincere la sfida per sé e per la sua Irpinia.
Come mai ha scelto di candidarsi nelle liste del Mir?
“Ho accettato da subito la sfida che mi ha proposto Gianpiero Samorì perché ho sempre ritenuto che la legislatura che si sta chiudendo ha visto, protagonisti alle Camere, Parlamenti che non hanno alcun legame con il territorio e nessuna conoscenza dei problemi. I Moderati in Rivoluzione, invece, hanno scelto di proporsi agli elettori con un movimento politico che porta avanti nuove idee e punta su nuovi uomini: non c’è spazio per alcun ex parlamentare: nelle liste amministratori, piccoli imprenditori e professionisti. Questo è la forza di un progetto che dopo il 25 febbraio si candida ad essere la casa dei moderati italiani”.
Un progetto ambizioso, non crede?
“Assolutamente. Rappresenterò il Mir alla Camera dei Deputati. La mia campagna elettorale sta procedendo con impegno e determinazione in tutta la circoscrizione elettorale di Campania 2 con l’obiettivo di centrare il risultato. Siamo confortati dai dati, dall’entusiasmo e dalla risposta di tanti cittadini. In Consiglio regionale il Mir sarà rappresentato dall’attuale consigliere provinciale Franco Lo Conte, che in quanto primo di non eletti mi subentrerà nell’Aula del Centro direzionale partenopeo. Questo ci consentirà di creare una filiera istituzionale e politica sul territorio della provincia di Avellino e non solo. Ma ho anche una idea per il futuro che vorrò condividere subito dopo il voto con Samorì e il presidente della Regione, Stefano Caldoro. Trasformare il Mir, in Moderati Italiani Riformisti”.
Perché questa intenzione?
“Porterò avanti il progetto di Caldoro che Samorì – costruendo le liste in tutto il Paese – ha anticipato. Oggi in Italia i moderati sono in rivoluzione perché sono sfiduciati e arrabbiati. Chiedono di essere rappresentati diversamente rispetto al quadro attuale. Noi moderati siamo arrabbiati al pari di coloro che guardano alla proposta politica di Beppe Grillo, con una differenza sostanziale. Non ci fermiamo alla denuncia di quello che non va, limitandoci ad urlare. Siamo dotati di una piattaforma programmatica che ci caratterizza per una visione riformista che le accennavo in precedenza”.
Ci spieghi alcuni punti, in sintesi…
“Il nostro programma punta alla crescita economica del Paese, attraverso l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, la progressiva riduzione delle quote Irpef e della pressione fiscale sulle imprese incentivando quelle che assumono. Le risorse economiche per rendere possibile quanto appena detto possono essere reperibili attraverso il prelievo delle riserve auree della Banca d’Italia, tassando i grandi patrimoni e introducendo la patrimoniale su tutti quelli che superano i 10 milioni di euro. Accanto a questo, la sburocratizzazione e la semplificazione sono punti fondamentali del nostro programma. Le imprese non investono più in Italia perché i tempi che passano dall’idea progettuale alla realizzazione ammontano a cinque anni, mentre nel resto d’Europa ci vogliono 6 mesi. Sui temi dei diritti civili? Non siamo contro le coppie di fatto e pertanto neanche contro le coppie omosessuali, però non siamo ancora convinti dei matrimoni e delle adozioni in tal senso. Siamo contro la liberalizzazione delle droghe leggere e favorevoli alla regolamentazione della prostituzione con la riapertura delle case chiuse della legge Merlin. Sul nucleare nutriamo qualche preoccupazione, per questo siamo convinti che sia necessario un approfondimento allargato alla ricerca per costruire un brain-trust composto da scienziati e persone qualificate che possano preparare una proposta unanime in grado di decidere, senza la paura, sulle questioni attinenti all’ambiente”.
Se dovesse riuscire a salire i gradini del palazzo che conta di più di quali proposte di legge si farà promotore?
“Alla Camera il mio impegno sarà profuso per varare provvedimenti a favore delle piccole imprese e delle famiglie. Occorre detassare gli stipendi fino a 1500 euro e ridurre l’Irap. Le famiglie sono sull’orlo della povertà e le imprese non assumono grazie al Governo Monti che ha portato alla stagnazione economica. Presenteremo una proposta di legge che consenta alle imprese che vantano crediti dallo stato di compensarli con i pagamenti delle imposte a partire dall’Iva. Lavoreremo, inoltre, per la creazione di una banca pubblica che dia credito alle famiglie e alle imprese a tassi agevolati”.
Se dovesse dare un messaggio ai cittadini-elettori quale sarebbe quello targato Sergio Nappi?
“Andate al voto. La democrazia partecipativa si esprime recandosi alle urne. La prossima legislatura sarà fondamentale per ridare speranza e fiducia alle imprese e famiglie italiane dopo gli ultimi quattordici mesi di Governo Monti caratterizzati da nuove tasse. Per quanto mi riguarda chiedo agli elettori di sostenermi per l’impegno e per la passione che ho sempre dimostrato in ogni incarico ricoperto”.
In sostanza: datemi una mano e non vi deluderò. Parola di Sergio Nappi.

Fonte il Sannio quotidiano di Teresa Lombardo