Ariano Irpino, ‘Il diritto alla salute’: l’intervento del segretario provinciale della FpCgil
Questo pomeriggio sul Tricolle, il convegno ‘Il diritto alla salute’, organizzato dal circolo Pd. Pasqualino Molinario, segretario provinciale della Fpcgil medici di Avellino, arianese, dirigente medico del 118, ha anticipato a Il Sannio Quotidiano alcuni temi della relazione che presenterà oggi pomeriggio. Si parte dalla definizione di ‘diritto alla salute’. “Il diritto alla salute non ha colore politico e quindi dovrebbe interessare tutte le forze in campo e i candidati in corsa per le politiche. Diritto alla salute significa essenzialmente due cose: ospedale e territorio. L’ospedale di Ariano è definito di secondo livello per l’emergenza sanitaria e quindi dovrebbero esserci alcune funzioni in grado di garantire al cittadino un soccorso di qualità. Tuttavia, gli investimenti tecnologici specifici per questo tipo di classificazione non sono stati effettuati; mi viene in mente la risonanza magnetica nucleare, ma si potrebbe parlare anche di un ecocolordoppler che manca così come una incubatrice da trasporto. Tutto questo per i noti problemi dei tagli alla spesa sanitaria”, così Molinario. E per quanto riguarda i servizi erogati dal Frangipane? Molinario continua: “Anche alcune funzioni tipiche di un ospedale di secondo livello per l’emergenza sono venute meno: il servizio di diagnosi e cura psichiatrica non è stato mai attivato, per non parlare del depotenziamento dell’urologia, della pediatria; in neurologia addirittura non c’è il medico che assicura l’assistenza notturna, medici di altri reparti garantiscono questo servizio. I reparti soffrono per la carenza di personale, senza personale qualificato i reparti chiudono perché i pochi medici che restano non riescono a tollerare questi carichi di lavoro. E’ un problema che deriva dalla regione Campania, sottoposta ad un piano di rientro e quindi non in grado di sbloccare il turnover. Dunque l’ospedale di secondo livello muore non per una volontà ben precisa che nessuno può dimostrare ma perché vengono meno il personale e le strumentazioni tecnologiche. Noi vogliamo delle certezze ma senza fare demagogia. In queste condizioni si trovano anche le strutture di Sant’Angelo e di Solofra e per l’ospedale di Bisaccia, ormai chiuso, non è stata affrontata la riconversione”. Il segretario della Fpcgil medici fa riferimento inoltre al territorio, come secondo pilastro che qualifica il diritto alla salute. “Se vengono chiusi gli ospedali e diminuiti i posti letto è necessaria un’alternativa e qui entra in campo il distretto sanitario. Dovrebbe essere attivata un’efficace rete composta da strutture con medici di famiglia, specialisti ambulatoriali in grado di garantire cure e assistenza, operando anche da filtro ed evitando, in questo modo, di intasare il pronto soccorso. Distretto sanitario significa anche individuare i bisogni dei pazienti e garantire assistenza domiciliare al malato oncologico, a quello cronico, all’anziano. Purtroppo, ad eccezione di alcuni casi, questa rete non esiste”. Punti stie: “ Alcuni territori sono stati penalizzati, tuttavia nei punti stie è necessaria la presenza di personale qualificato, dunque medici e infermieri e non soltanto soccorritori”.(Flavia Squarcio- fonte Il Sannio Quotidiano- edizione Irpinia)