ALTO CALORE – La campagna elettorale che agita le acque…

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L’Alto Calore per la politica irpina è come Montecitorio per i partiti nazionali. La gestione dell’acqua finisce sempre per passare in secondo piano perché per tutte le formazioni politiche – di destra, di sinistra e in particolare l’Udc – è uno degli strumenti più importanti per la gestione del potere. La presidenza e i posti nel consiglio di amministrazione rappresentano per i partiti la ‘misura del radicamento’ e del peso elettorale. La maggioranza che assume l’amministrazione dell’Ente idrico si determina per quote, queste possedute dai comuni irpini, una parte da quelli sanniti, e dalla Provincia. Il governo attualmente in carica a Corso Europa è diviso, in maniera quasi perfetta, tra Pdl e Udc. Un Ente che ha rappresentato le fortune politiche e le sventure giudiziarie di molti. Per questo, ogniqualvolta si avvicina una competizione elettorale, sia essa politica che amministrativa, l’Ente viene utilizzato come serbatoio di voti. In tal senso si è espressa anche la Cisl irpina che ha sollevato una polemica durissima contro i vertici dell’Ente. Secondo il sindacato, questi sarebbero impegnati in campagna elettorale invece di dedicarsi alla gestione del servizio idrico. Imperterriti, invece, a tessere le file – immancabilmente – sono gli uomini dell’Udc che, anche in questa tornata elettorale, non hanno perso l’occasione per organizzare un confronto politico con le conclusioni, – neanche a dirlo – affidate al vice presidente della Giunta regionale e candidato alla Camera, Giuseppe De Mita. Il dibattito dovrebbe tenersi venerdì 8 febbraio presso l’hotel de La Ville di Avellino, e sarà incentrato sul servizio idrico integrato. Chissà se le polemiche delle ultime ore faranno cambiare idea ai vertici di Corso Europa.