Ariano Irpino, riordino della geografia giudiziaria tra riflessioni e proposte

tribunale di Ariano- F1Riordino della geografia giudiziaria. Quali prospettive per i tribunali minori e per le sedi distaccate? E per quello di Ariano, dalla storia centenaria e con un’origine, quale punto di giurisdizione, da poter ricondurre alle Assise di Ruggero II? “Al momento non sembrerebbe attuabile alcun cambiamento di rotta, sia per l’imminenza della prossima campagna elettorale sia in vista di un futuro governo, visto che praticamente tutte le forze politiche sono orientate in senso opposto”, le parole di Marcello Luparella, noto avvocato arianese, delegato dell’Oua, l’organismo unitario dell’avvocatura, e membro fondatore della neonata associazione ANAI, costituita a Roma lo scorso 11 gennaio. Eppure, nonostante la premessa di certo non brillante, l’avvocatura arianese non si rassegna e progetta nuove strategie da mettere in campo in difesa del suo presidio di legalità. Sarà operativa a breve sul Tricolle una sezione della nuova associazione con a capo Maurizio De Tilla. Il punto ANAI di Ariano Irpino potrà contare sull’esperienza di Marcello Luparella, socio fondatore, e dell’avvocato Francesco Capobianco. In che modo si potrà tentare di giocare l’ultima carta a favore del Tribunale? E’ ancora Luparella a rispondere: “Coltiviamo tre speranze,prima di tutto che la Corte Costituzionale accolga le questioni di illegittimità costituzionale del provvedimento di riordino della geografia giudiziaria che ha soppresso 31 tribunali minori e 220 sezioni distaccate. In seconda battuta che si rifletta sui costi logistici di questa riforma: non può sfuggire l’assurdità della pretesa di attuare una riforma del genere a costo zero, così come previsto nella legge di revisione. Come si pensa, ad esempio, di affrontare le spese di trasloco, di riadattamento e messa a norma dei locali, di acquisizione degli stessi al patrimonio comunale nei casi in cui ( come quello di Benevento) appartengono ad altri enti o addirittura a privati? Infine, speriamo che la politica si impegni per portare avanti un discorso serio di revisione della geografia giudiziaria. L’Oua e l’Anai si spenderanno in tal senso. Attualmente resta l’amarezza di veder scomparire le nostre strutture giudiziarie sulla base di un provvedimento fatto male, illogico e sciatto”.