Basket, Avellino-Pesaro finisce 71-78

basket-scandone-571x310Un autentico suicidio: Avellino, dopo aver gettato alle ortiche la gara con Caserta, concede il bis anche con Pesaro, riproponendo i soliti limiti caratteriali.
Eppure era in ballo uno spareggio in fondo alla classifica tra Avellino e Pesaro, con i marchigiani ultimi e alla disperata ricerca di un successo per non perdere ulteriore terreno su una diretta concorrente, dopo aver incassato undici sconfitte di fila.
Segnali di crescita per Pesaro dove l’ex Zare Markoski, chiamato da poco piu’ di un mese a rifondare il team, con il sapiente acquisto di Stipcevic, preceduto dall’arrivo di Thomas e Kinsey, ha innalzato ulteriormente il livello degli esterni centrando la prima vittoria.
I padroni di casa, pur avendo in pugno la gara per buona parte dell’incontro con un margine dilatato fino a 11 lunghezze, sono poi riusciti a sciupare tutto nei titoli di coda.
Pesaro comincia maluccio con l’ex Crosariol che banalizza i primi tiri liberi, per poi riprendersi. Dopo aver sofferto per lunghi tratti del primo periodo la disciplina tattica di Stipcevic e la fisicita’ di Crosariol, nel secondo quarto Avellino riesce a imprigionare le iniziative pesaresi con un’ attenta regia difensiva di Ivanov e Shakur, trovando poi gli spunti giusti in Dragovic per infilare il primo significativo vantaggio (31-26). Una tripla del solito Dean dilata il vantaggio fino ad otto lunghezze.
Alla ripresa si accendono Hardy e Dragovic, poi il primo canestro di Shakur fa prendere velocita’ agli irpini fino al 54-43. La strada sembrerebbe tutta in discesa se non fosse per i guizzi improvvisi di Barbour e Stipcevic che tengono Avellino sulla corda. Negli ultimi due minuti la Sidigas riesce a distruggere tutto concedendo agli avversari un break di 7 a 0 che fa girare la gara. Nell’ultimo quarto nervosismo alle stelle e di canestri neppure l’ombra. Ci pensa Cavaliero dopo tre minuti ad interrompere l’incantesimo portando i suoi a stretto contatto (63-62). Una tripla di Dean, imitata prontamente da Stipcecvic e Barbour e Avellino finisce incredibilmente sotto (66-68). Barbour diventa un martello pneumatico, Crosariol implacabile sotto canestro e ad Avellino riesce l’ennesimo suicidio.