San Michele di Serino – Attentato a Femina

di Sandro Feola -

Dopo un anno di complessa attività investigativa, il responsabile della gambizzazione di Pietro Femina, noto pregiudicato di Santo Stefano del Sole, è stato arrestato nelle primissime ore dell’alba di ieri dai carabinieri della Compagnia di Avellino. I militari dell’arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di D.P (queste le iniziali) emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Avellino, Ricciardi, su richiesta avanzata dal titolare del fascicolo, sostituto procuratore Annecchini della Procura della repubblica di Avellino. Tentato omicidio aggravato dall’uso delle armi e dalla premeditazione il reato contestato.

 I fatti. Pietro Femina fu gambizzato intorno alle 18:30 del 24 ottobre del2011, in piazza Vittoria, nel centro di San Michele di Serino. Il pregiudicato fu raggiunto alle gambe e ad una mano da vari colpi di pistola calibro 7,65 mentre si intratteneva davanti al bar dello sport. Sul posto giunsero immediatamente i carabinieri della Comando provinciale di Avellino per operare i rilievi del caso e dar corso alle prime attività d’indagine. Stando a quanto riferiscono gli inquirenti, parve subito chiaro che a sparare fu un uomo che attendeva Femina o che si stava intrattenendo con lui in prossimità del bar. La vittima, di professione agricoltore, aveva appena parcheggiato l’auto in piazza, quando una persona le si è avvicinata, sparando vari colpi di pistola in rapida successione e a distanza ravvicinata, fuggendo poi via a bordo di un’altra autovettura.

 L’ordinanza. I rilievi dei carabinieri trovano conferma nell’ordinanza di custodia cautelare. Si legge, infatti, che D.P., classe 1979, residente a Pagani in provincia di Salerno, è indagato per aver esploso contro il Femina ben 8 colpi d’arma da fuoco utilizzando una pistola calibro 7,65. L’arma era detenuta in maniera assolutamente abusiva. I colpi furono sparati ad una distanza ravvicinata, compiendo atti idonei, diretti in modo non equivoco, a cagionare la morte della vittima. È stato dimostrato, inoltre, che i primi 3 colpi di pistola furono sparati da appena2 metri di distanza, e da soli50 centimetri per i restanti 5 colpi, esplosi direttamente all’interno dell’abitacolo della vettura. Degli 8 colpi esplosi, 7 raggiunsero la vittima in varie parti del corpo, cagionandole lesioni multiple ad entrambi gli arti inferiori, al bacino e alla mano destra. “Il tutto – come scrive il Gip di Avellino – con l’aggravante della premeditazione. Per ciò che attiene il movente, si può facilmente asserire come le motivazioni del gesto siano assolutamente ascrivibili ad affari di tipo privato intercorrenti tra i due.”

 L’arresto. Alle prime ore del mattino di ieri, i carabinieri della Compagnia di Avellino hanno tratto in arresto l’uomo, notificandogli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per poi accompagnarlo alla casa circondariale di Salerno, dove permarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria avellinese per il prosieguo delle attività d’indagine e per il processo penale.