Cyber-bullismo, ad Avellino la criminologa Bruzzone: “Parlarne può fare la differenza”
Bullismo informatico, un fenomeno sempre in crescita. Se n'è parlato al Tribunale di Avellino, fra i relatori la nota criminologa Roberta Bruzzone.
Avellino - Il bullismo, un fenomeno che colpisce le fasce giovani da sempre e che si evolve insieme alle nuove forme di comunicazione. Di questo si è parlato nel pomeriggio, presso l’aula magna del Tribunale di Avellino in occasione convegno “Bullismo informatico: evoluzione criminale e fattispecie penalmente rilevanti”, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Avellino insieme alla Consap.
Numerosi i relatori, fra questi la nota criminologa Roberta Bruzzone, conosciuta per la sua esperienza in materia e al grande pubblico per gli interventi nelle tv nazionali. “Il cyber-bullismo sta subendo un aumento vertiginoso - ha spiegato la Bruzzone - e riguarda moltissime categorie, anche soggetti che, qualche anno fa, dalle forme di bullismo convenzionale potevano chiamarsi fuori, oggi sono vittime di una tipologia di atti che riguardano in primis il mondo dei social. Un fenomeno in crescita che produce conseguenze drammatiche”. L’opinione pubblica ha spesso criticato il vuoto legislativo esistente in merito a questa forma criminosa; su questo aspetto la Bruzzone ha dichiarato: “La legge deve crescere nelle forme di tutela nei confronti delle vittime di questo tipo di reati, parallelamente al riconoscimento dei reati che si verificano online quali stalking, diffamazioni e adescamenti in chat. Ancora oggi - ha aggiunto – questo tipo di segnalazioni non trovano immediata risposta”. Gravi le conseguenze del cyber-bullismo, fra queste l’incremento dei suicidi soprattutto a danno dei ragazzi: “Questo tipo di crimine ha finora causato numerosi suicidi fra i giovanissimi; la motivazione primaria di questo fenomeno è la totale disinformazione che dilaga fra le persone e, in particolare, fra i giovani”. Insieme alla crescita della legge in merito al riconoscimento di questi reati, è necessaria una campagna di informazione e sensibilizzazione: “E’ fondamentale formare le potenziali vittime o chi vittima lo è già – ha concluso la Bruzzone – perché agire tempestivamente, rivolgersi in maniera rapida alle persone giuste, può fare la differenza”.
Fra gli organizzatori dell’evento l’avv. Biancamaria D’Agostino, docente in diritto penale presso la Scuola di Specializzazione dell’Università “Federico II” di Napoli: “Il fenomeno criminoso del bullismo informatico è particolarmente odioso nella misura in cui investe i minori che, in quanto fascia debole, meritano una maggiore attenzione e tutela”. Un convegno, dunque, che mira alla sfera sociale oltre che giuridica: “Per le modalità in cui viene attuato tale crimine – spiega D’Agostino – è un fenomeno che desta particolare attenzione. Per questo abbiamo organizzato un convegno per affrontare una problematica tanto delicata, cercando di dare una mano alla prevenzione volta ad evitare la proliferazione del fenomeno. Il tutto è stato fatto in sinergia con la Prefettura e le Forze dell’Ordine con una campagna di sensibilizzazione e prevenzione sul fenomeno”.
Molte le autorità presenti all’incontro, fra questi il Procuratore Cantelmo e il Prefetto Carlo Sessa: “Il Governo ha già messo in azione delle attività di contrasto. Il Ministero dell’Interno, tramite le questure, ha istituito un “sms verde” con scrivente riservato tramite il quale tutti possono segnalare questi casi di bullismo. La Questura di Avellino ha già attuato tale sistema - ha concluso Sessa -, è tuttora in funzione. Siamo qui, dunque, per partecipare alla divulgazione utile alla lotta al fenomeno e a comunicare la diffusione di volantini informativi presso scuole ed esercizi commerciali con cui invitiamo i ragazzi a combattere questa grave forma di bullismo”.