Vallata – Regolamento usi civici. La nota del Comitato Voria
Se il comune non adempierà a ciò, gli amministratori potranno incorrere in sanzioni penali ed amministrative
Vallata - L’Amministrazione Comunale di Vallata ha di recente pubblicato e reso noto alla cittadinanza tutta che l’ANCI, con una nota del 21/02/2014 assunta al protocollo del Comune di Vallata in data 24/02/2014 al n° 1039, invitava gli Enti locali a provvedere “con una certa solerzia a dotarsi di opportuno regolamento attraverso il quale potessero essere definite tutte le questioni legate ai procedimenti di liquidazione (legittimazione e/o affrancazione) degli usi civici. In assenza di tale obbligatorio adempimento la stessa ANCI ventilava la possibilità concreta per gli amministratori di poter incorrere in “SANZIONI PENALI ED AMMINISTRATIVE” così come sancito da una recente sentenza della Corte dei Conti (Lazio 1645/2010). Quel che balza all’occhio anche di un profano, oltre alla ristretta conoscenza dell’esatta terminologia del vocabolario italiano mostrata dall’ANCI medesima, è la circostanza che di tale nota ne venga data inspiegabilmente adeguata pubblicità a distanza di circa un anno solare dalla sua prima formulazione”. Così in una nota il presidente del Comitato Voria, Vito Nicola Cicchetti.
“In pratica, – continua Cicchetti - un po’ come avviene per certe pratiche agricole dove alcuni frutti vengono colti acerbi e poi lasciati maturare a terra nella paglia, si è cercato di mutuare tale nobile e utile pratica anche agli atti amministrativi lasciando loro il giusto tempo per maturare (non è dato di sapere se su letto di paglia o in un mare di scartoffie!!!). E’ notorio a tutti che Vallata è un paese agreste per la qual cosa anche gli amministratori e/o i funzionari incaricati, per conoscenza indotta, hanno piena consapevolezza delle pratiche agrarie poste in essere in zona, ma ciò non toglie che, se lasciare maturare a terra i buoni frutti è cosa buona e saggia, lo stesso non può dirsi con riferimento alla cogenza e, soprattutto, alla tempestività di un atto amministrativo. Gli amministratori e/o funzionari incaricati, nel caso di specie, rispondono personalmente non solo per gli eventuali errori che si potrebbero riscontrare nelle procedure poste in essere ma anche in merito alle responsabilità connesse derivanti dalla mancata riscossione dei canoni nei termini di prescrizione quinquennale degli stessi, così come espressamente sancito dalla Corte dei Conti e sicuramente noto a chi di competenza almeno a partire dal 24/02/2014. Detto ciò aspettiamo che i frutti maturino augurando nello stesso tempo agli Amministratori e/o ai funzionari incaricati che le procedure da questi poste in essere non siano tali da far maturare così a lungo tali frutti tanto da potersi repentinamente trasformarsi, come si usa dire in gergo locale, in “pere cutulate”“.