Regionali, De Mita: ”Non ci sto e do’ fastidio”

CIRIACO-DE-MITA_2_resize-960x638«Regionali? Ci sarebbe la grande opportunità di riprendere una storia, perché le storie continuano come il corso dei fiumi». Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio Punto Nuovo dall’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Ciriaco De Mita. Di certo la storia di uno degli uomini più potenti nell’Italia degli anni ottanta non si è fermata alle stanze del Governo centrale. L’attuale sindaco di Nusco continua a fare politica e ad essere presente anche quando non c’è. Chi nel centro sinistra lo aveva accusa di essere “superato” oggi, in vista delle regionali, sembra cercare il suo sostegno. Cosa farà De Mita? «Continuerò a fare quello che ho fatto – commenta sereno – cioè non ci sono e dò fastidio. Ma do fastidio più alla mancanza di consapevolezza anziché ad una cosa discutibile. Probabilmente il mio distacco più che risolvere un problema crea tormenti di coscienza». Ciò da cui l’ex Presidente della Democrazia Cristiana non prende le distanze invece è un preciso pezzo della nostra provincia, l’Alta Irpinia. «Di questo mi interesso – afferma De Mita indossando la fascia tricolore del comune di Nusco – stiamo lavorando per costruire insieme le condizioni per avviare un processo che continui le trasformazioni. Siamo all’inizio, ma mi pare che ci sia molta buona volontà. Le discussioni sono sempre per capire che fare e mai per attaccare o per una questione di occupazione di spazi. Non dico che l’inizio è già la soluzione però c’è un detto popolare: “Chi comincia col passo giusto, ha la strada lunga”».
Più amara invece è la considerazione che De Mita fa di Avellino. «E’ la fotografia della fine della politica. L’osservazione della realtà di questa città è la spiegazione più concreta e più efficiente del venir meno della moralità della politica. Non è la moralità individuale, ma la moralità del comportamento rispetto all’interesse della collettività. Vedo che chi aveva predicato ritenendosi portatore di questa condizione, adesso che occupa il proscenio appare nudo e i corpi non sono la copia delle statue di Fidia». Rivincita dell’Alta Irpinia sul capoluogo irpino? Secondo Ciriaco De Mita «non è un problema di rivincita della periferia rispetto al capoluogo perché la politica non è mai limitabile ad un pezzo. L’importanza del pezzo dove si opera – sottolinea – è avere una visione di presenza sul luogo. Ma anche la presenza sul luogo esige un orizzonte lungo. Chi si chiude non va lontano, diventa miope». Cosa farà ora l’esponente dello scudocrociato? Si dedicherà alla formazione dei giovani, «il solo elemento di interesse in questa provincia. Con loro – conclude Ciriaco De Mita – farò come il nonno fa con i nipoti».