“Dalla parte delle cause perse”, Bertinotti e Bassolino alla presentazione del libro di Di Iorio

bassolino bertinotti anzalone di iorioAvellino - “Dalla parte delle cause perse”, questo il titolo del libro presentato questo pomeriggio presso il Circolo della Stampa di Avellino. L’opera di Giuseppe Di Iorio ha visto la presenza di Luigi Anzalone, ex Presidente della Provincia, e degli onorevoli Fausto Bertinotti e Antonio Bassolino.

La mia speranza è che Avellino possa, un giorno, avere un’amministrazione comunale fatta di opinione civica, colta e disinteressata. Solo così si potrà vedere un vero cambiamento”, così esordisce Anzalone. “Questo libro – ha aggiunto – non deve essere archiviato ma essere usato come spunto di riflessione grazie alla sua analisi spietata, priva di retorica e per la ricostruzione fatta della realtà di oggi. In particolare, le proposte avanzate dall’autore hanno vari pregi, fra cui collegarsi con realismo ad un riscatto possibile del Mezzogiorno, un elevamento della qualità della vita. Coloro che contano – ha concluso Anzalone – dovrebbero leggerlo, abbracciarne le idee e portarle avanti”.

Grande ammirazione anche da parte di Fausto Bertinotti che ha definito Di Iorio “amico e compagno”: “Purtroppo non ho nulla di incoraggiante da dire; non sia di scoraggiamento, bensì sia spunto per un esercizio di verità che abbia come scopo il non arrendersi. Si inizi – ha proseguito l’onorevole – ha costruire un punto di resistenza alla vulgata corrente la quale, oggi, che quanto viene fatto sia privo di alternativa”. Bertinotti, in merito all’opera, ha poi aggiunto: “Il titolo del libro è piuttosto impegnativo, per capirne il senso è necessario sfogliarlo in tutte le sue pagine. Due sono le parti che lo costituiscono: la sconfitta e la prospettiva. Per territori come questo, toccati da queste problematiche, questo libro dovrebbe diventare argomento di studio in seminari”. L’onorevole ha continuato con un’analisi sulla sinistra e sull’evoluzione di essa insieme al Paese: “In questi anni si sta realizzando una complicità con l’avversario: non più resistenza, bensì una progressiva assunzione del punto di vista fornito dalla società capitalistica. La sinistra – ha concluso - avrebbe dovuto portare avanti i principi su cui è nata, ossia la questione del Mezzogiorno, fondamentale per lo sviluppo non solo dello stesso ma di tutto il Paese, e la distribuzione del reddito che porterebbe ad un innalzamento della domanda e una diminuzione delle diseguaglianze sociali, in risposta al capitalismo proposto dal centrodestra che, al contrario, propone la diseguaglianza come fonte di dinamismo economico”.

Presente anche l’on. Antonio Bassolino, anche lui molto sensibile al tema del Mezzogiorno: “Il libro di Di Iorio tocca un tema molto scoperto che non riguarda solo Avellino e la Campania, bensì tutto il sud e il Paese. Il Mezzogiorno – ha dichiarato l’onorevole – non ha voce; neppure il sindaco di Napoli, massima carica della Campania e del Sud, riesce a farsi sentire e ad acquisire influenza sulle istituzioni dello Stato”. Bassolino ha, infine, spiegato le due grandi fasi attraversate dall’Italia, la prima che ha visto un intervento straordinario, capace di eliminare la povertà e di dar vita a nuove importanti infrastrutture, e la seconda da lui definita “regionalismo”: “In questa seconda fase il Mezzogiorno ha perso la propria unitarietà, considerandosi un insieme di tanti mezzogiorni; il nord, invece, da diviso quale era si è consolidato in un’unica realtà. Si dovrebbe aprire una terza fase – ha concluso – in cui il Mezzogiorno riacquista rapporti utili con lo Stato, in cui le Istituzioni attuano riforme nel Mezzogiorno stesso e anche in tutta Italia, un cui si attui un nuovo coordinamento finalizzato ad una visione euromediterranea”.

Bassolino ha dato anche sostegno al sindaco dimissionario di Avellino Paolo Foti: “Ho telefonato a Foti perché lo conosco bene e gli ho detto di tenere duro e ritirare le dimissioni. È necessario non fare confusione: una cosa sono le vicende di partito, altro sono quelle istituzionali. Foti non è stato sfiduciato dal Consiglio, per questo mi auguro ritiri le dimissioni presto e in piena autonomia, senza trattare con nessuno per poi andare in Consiglio e valutare se esistono le condizioni per proseguire il suo mandato. Occorre che vada avanti, nonostante i tradimenti interni di cui mi ha parlato”.