Avellino – Domenica la consegna del monumento ai caduti sul lavoro

comune monumento cadutiAvellino – Un’opera che racchiude in essa tutte le forze irpine e che vuole essere da monito per la città. Questo lo scopo principale della scultura “Chiuso in guscio di pietra” che verrà consegnata dall’associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro alla città di Avellino domenica prossima.

“Grazie alla disponibilità del comune di Avellino che ci ha messo a disposizione l’area e all’intervento degli artisti Giuseppe Coluccio e Claudio D’Onofrio- spiega Vincenzo Frusciante, presidente territoriale di Anmil –  potremmo donare alla città un monumento per la memoria dei lavoratori che hanno perso la loro vita mentre contribuivano alla crescita del Paese. Questo per noi è motivo d’orgoglio ed è stato possibile grazie a coloro che hanno creduto nell’importanza della sensibilizzazione sul tema di salvaguardia per la salute dei cittadini lavoratori. Un’ iniziativa che fino a ieri sembrava irrealizzabile – continua – vede, oggi, la luce e dovrà essere il simbolo di una questione di cui ognuno deve sentirsi responsabile e consapevole del fatto che la sicurezza sul lavoro è un obiettivo raggiungibile e coinvolge l’intera società. La vita umana non ha prezzo e solo la consapevolezza dell’importanza dell sicurezza può salvarla

Il corteo cerimoniale partirà alle 10.30 dalla chiesa del Carmine per poi dirigersi verso piazza d’Armi dove il vescovo di Avellino benedirà la scultura.

L’opera progettata nel contesto come un elemento verticale in un unico blocco monolitico di Pietra Irpina di Montemiletto, appoggiato su una piattaforma concepita con forme geometriche regolari, ha visto l’uso di risorse totalmente irpine. “Le risorse tecniche e le maestranze sono tutte irpine - evidenzia l’architetto Claudio D’Onofrio - Speriamo che questa possa essere la prima occasione che ci permetta di consegnare altre opere d’arte alla città

“La scultura - dichiara Giuseppe Coluccio - è la rappresentazione di una figura scarnata, defraudata dalla libertà ed inglobata in blocco di pietra che vuole essere la metafora dell’uomo che attraverso il lavoro perde vita e deve essere da avvertimento per chi la osserva per far si che disgrazie del genere non accadano più”.

“Una bellissima iniziativa che vede fare un regalo importante alla nostra comunità in una città che purtroppo non ha memoria storica – sottolinea il primo cittadino di Avellino, Paolo Foti - Non è rimasto quasi nulla se non il monumento ai caduti in via Matteotti. Guardo a questa iniziativa con grandissimo piacere perchè immagino da qui a 100 anni le future generazioni potranno trarre da quest’opera punti di riferimento, di riflessione rispetto a ciò che gli uomini hanno costruito nel tempo. Con quest’opera si vuole rendere omaggio ai lavoratori che hanno avuto la fortuna della dignità di un lavoro ma la sfortuna di perdere la propria vita in quei  luoghi di lavoro. E’ un monito per la città a far sì che sui luoghi di lavoro siano approntate le misure necessarie affinchè il lavoro nella sua accezione più ampia venga rispettato e tutelato. Queste sono quelle poche cose belle che la città deve riscoprire ed il fatto che tutto ciò che è stato fatto è stato fatto con materiali e menti della nostra città è un valore aggiunto che deve essere salvaguardato”.