Farmaci salvavita – D’Amelio scrive a Florio

d'amelio florioHo appreso da una nota ufficiale, datata 30 agosto 2014, che è stata respinta la richiesta di convenzione tra l’Asl Avellino e Federfarma, in merito alla distribuzione dei farmaci cosiddetti ‘salvavita’ da parte delle farmacie private sulla provincia irpina. Tale richiesta, avanzata dal direttore Asl Avellino, Sergio Florio, subito dopo aver effettuato il blocco delle farmacie distrettuali, è stata respinta perché considerata irregolare da parte degli uffici regionali di competenza. Personalmente, avevo già manifestato l’impossibilità dell’accordo sopraindicato perché non contemplato dalle linee guida della Regione, secondo cui i Direttori Generali devono investire sulle farmacie distrettuali”.

Così la Consigliera regionale PD Rosetta D’Amelio, in merito alla nota che il Sub Commissario per il piano di rientro della Regione Campania, Ettore Cinque, ha inviato al Direttore generale dell’Asl Avellino, Sergio Florio, nella quale si attesta l’irregolarità della convenzione tra Asl Avellino e Federfarma; un accordo sospeso, dunque, perché non in regola con le linee guida della Regione Campania.

Già durante un’assemblea di qualche settimana fa – frutto di una mobilitazione di massa – indetta dal comune di Cervinara e alla quale hanno partecipato, oltre alla sottoscritta, tutti gli altri comuni della Valle Caudina, avevo profetizzato l’irregolarità della richiesta del dottor Florio; una richiesta che arrivava dopo la grave decisione di chiudere le farmacie distrettuali che fino a quel momento avevano svolto un grande lavoro di distribuzione farmaci per malati oncologici ed anziani che, da quel momento in poi, sono stati costretti a fare lunghi viaggi per raggiungere la farmacia distrettuale di Avellino, la città capoluogo. Una scelta che – a ragione – ho ritenuto assurda, perché fatta con il ‘solito scopo’ di tagliare e ‘razionalizzare’ i costi di gestione dell’azienda sanitaria, senza tener conto – come succede troppo spesso – degli aspetti ‘più umani’ della vicenda. Ma un’azienda sanitaria pubblica non dovrebbe avere, come primo obiettivo, quello del benessere degli assistiti e soprattutto di quelli più in difficoltà? Chiedo al dottor Florio - conclude D’Amelio - così come avevo già fatto in una passata interrogazione scritta indirizzata direttamente al Presidente Caldoro, il ripristino immediato del servizio pubblico farmaceutico e di investire, anziché tagliare, sui servizi delle zone limitrofe, troppo spesso trascurate”.