Piano di zona A4 – La nota stampa dei sindacati UGL, UIL e CGIL
Avellino - Cgil A.Giro, Uil V. Preziosi, Ugl: M. Giannatiempo mandano il seguente comunicato:
“E con settembre problemi vecchi si aggiungono ai nuovi.
Mentre la nostra città è interessata all’arrivo dei rifiuti della Calabria e la provincia vede l’autorizzazione alle trivellazioni per trovare un improbabile oro nero, tutto è silente sulla privatizzazione dell’acqua in barba al referendum, ritroviamo uguale, senza passi avanti, il problema relativo al Piano di Zona Ambito A4. Nessuno piu’ ne parla e intanto cittadini e operatori soffrono per la mancata erogazione dei servizi da un lato e la perdita del lavoro dall’altro.
Due Commissari hanno cercato di affrontare il problema degli operatori e dei servizi. Il risultato e’ stato un nulla di fatto mentre sono trascorsi mesi e mesi che hanno fatto arretrare ancor di piu’ il sistema dei servizi sociali in citta’ e nei territori dell’Ambito A4. Intanto la Regione Campania procede con Decreto Dirigenziale n. 764 del 05/08/2014 al riparto in favore degli Ambiti territoriali delle risorse relative al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per l’anno 2014 assegnando all’ambito A/4 388.000,00 mila euro ma il Comune capofila non ha nemmeno proceduto a convocare il Coordinamento istituzionale.
Avellino procede ad assegnare appalti per l’erogazione dei servizi nella città capoluogo e i 15 Comuni restanti facenti parte dell’Ambito sono parzialmente fermi a discapito delle normative regionali. Le emergenze esistono e occorre pur affrontarle alla meglio maniera.
La situazione stagnante che si è creata merita una accelerazione anche in virtù del fatto che le risorse sono assegnate ad un Ambito e non ad un Comune per cui Avellino rischia di non avere i finanziamenti non avendo una programmazione complessiva.
Va ricercata una linea condivisa e va assolutamente ricomposta una gestione efficace dei servizi, nel rispetto dei diritti di cittadinanza di persone che vivono sulla propria pelle la mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni.
Un ‘attenzione meritano poi gli operatori che da dicembre sono disoccupati.”