Irpinambiente – Lavoratori protestano a Palazzo di Città: “Vogliamo certezze per il nostro futuro”
Avellino – “Le beghe politiche non ci interessano, vogliamo certezze per il nostro futuro”. Questo è il pensiero unanime dei lavoratori di Irpiniambiente che stamane hanno protestato davanti palazzo di Città al fine di avere un incontro con il primo cittadino, Paolo Foti.
“Irpiniambiente – spiegano i sindacati – vanta crediti da parte dei comuni morosi pari a 55milioni di euro”.
Somme queste che servono non solo per pagare gli stipendi ma anche per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. “Tra un pò la raccolta si fermerà – denunciano i lavoratori – e non perchè non vogliamo lavorare ma perchè non abbiamo più benzina da mettere nei mezzi, i fabbricati sono ormai fatiscenti e non possiamo permetterci la manutenzione, molti di noi sono costretti a raccogliere la spazzatura senza guanti e con divise non a norma perchè i fornitori non ci danno nulla. Noi le tasse le paghiamo dove vanno a finire i soldi?”.
“Io sono al vostro fianco – ha spiegato il primo cittadino, Paolo Foti - e stamane ho dato mandato di versare altri 600mila euro che vanno a sommarsi al milione e 570mila versato otto giorni fa. Inoltre c’è una determina che erogherà, nelle prossime settimane, altri due milioni di euro. Noi siamo debitori, non c’è dubbio ma tutti i sindaci devono assumersi la loro responsabilità”.
Nel corso dell’incontro con i rappresentanti dei lavoratori, non è mancato un riferimento all’Ato ed al suo rifiuto alla presidenza: “In riferimento alla costituzione dell’Ato – ha sottolineato Foti - è mio dovere attivare le procedure per la costituzione dell’ambito e mi limiterò a questo e non voglio che i tempi continuino ad allungarsi perchè altrimenti questa situazione diventerà tragica. Ho provveduto già a diffidare altri sei comuni che hanno depositato le delibere di giunta ma non hanno approvato la convenzione e sono sicuro che tra questi comuni, la maggior parte è morosa“. I comuni interessati dalla diffida sono Atripalda, Castelfranci, Manocalzati, Volturara, Sturno e Sirignano.
“Immaginavo che potessero esserci le condizioni per l’ingresso modico di capitali privati sotto il controllo rigido del pubblico per investire sulla raccolta, in quanto ad oggi, per varie ragioni, non è stato investito un euro in infrastrutture, al fine di abbattere i costi ma ho registrato un’alzata di scudi e quindi ho deciso di ritirarmi. Io non ho chiesto la presidenza mi sono semplicemente messo al servizio della città ma se non c’è una chiara condivisione dei sindaci che devono assumersi le responsabilità come sto facendo io su una partita che è delicatissima – conclude il primo cittadino – beh! io sto bene come sto”.