Corvia punisce i Lupi allo scadere, ora il Brescia sogna i Play Off
Avellino – Corvia gela il Partenio all’87’ consegnando una vittoria al Brescia, il quale continua il suo grande momento di forma ed ora può credere ai Play Off. Dall’altra sponda l’Avellino è spenta e stanca e quindi non incide, qualche fiammata nel primo tempo ed il vuoto totale nella ripresa, poco … troppo poco! I tifosi a gran voce al triplice fischio cantano “ Noi Ci Crediamo “ ma gli esperti e i razionali sono più saggi, forse questa squadra è arrivata al capolinea e non le si può chiedere di più.
ANTEPRIMA. Leoni, o meglio <<< Leonesse >>> ospiti nella tana dei Lupi. Scenario da regno animale, come si evince dalle mascotte a bordo campo, presenti allo stadio in merito al gemellaggio del sodalizio bianco verde con il comune di Chiusano nella “ Caccia all’Orso “ . Molteplici i bambini presenti al Partenio, altra iniziativa della società biancoverde, i quali con la loro spontaneità rallegrano l’atmosfera tesa della gara. Tutto ciò garantisce lo splendido spot di Avellino-Brescia ove la troupe di Rastelli, oramai salva, cerca la rivalsa dopo il k.o. di Palermo per continuare il sogno Play Off. L’identità dei Lupi oramai è ben definita e molto conosciuta … il Brescia invece la sta ritrovando grazie alla cura Iaconi che con il suo arrivo ha portato una ventata di cambiamento e risultati positivi.
IN CAMPO. Imbarazzo della scelta per il trainer bianco verde che con tutta la rosa a disposizione si affida all’inedito 4-3-1-2 con Ciano trequartista dietro al tandem inedito Castaldo-Biancolino. In opposizione ai Lupi, le Leonesse di mister Iaconi si presentano in terra irpina con un 3-5-2 tutta sostanza, amministrato dall’esperto regista Ruben Olivera. Davanti scalpita il tandem Valotti-Corvia, l’Airone Caracciolo, inteso come il pericolo numero 1 partirà dalla panchina.
LUPUS IN FABULA. Ritmi bassi e manovra poco fluida da parte di ambedue le squadre che si scrutano senza però, sbilanciarsi più del dovuto. L’Avellino, leggermente meglio degli ospiti, si fa notare con una percussione di Castaldo (13’) che fa fuori tre difensori bresciani al limite dell’area concludendo forte ma centrale; Arcari non trattiene ma il bomber sul tap-in timbra il palo.
Brescia inerme e con grandi lacune difensive non accenna alla reazione ma all’Avellino comunque non riesce lo scalpo e pur senza subire neanche un tiro in porta e collezionando ben 7 corner non riesce a finalizzare. Siamo alle solite!
ANDAMENTO LENTO. Nella ripresa il Brescia sale in cattedra inserendo l’airone Caracciolo per dare più peso davanti. Rastelli fiuta il pericolo e manda in campo Schiavon ed Angiulli al posto di Ciano e D’Angelo in modo da ricompattare il 3-5-2, ma nonostante ciò, l’Avellino appare spenta e con lo scorrere del cronometro diventa sempre più vittima del palleggio ospite che al 62’ sfiora anche il gol con Benali che sugli sviluppi di un corner basso fa partire un bolide dal limite dell’area che fa la barba al palo.
IL RUGGITO DELLA LEONESSA. Il pressing del Brescia nei minuti finali diventa troppo forte e l’Avellino non riesce ad uscire dalla morsa in cui è intrappolata. I lombardi sentono odore di sangue e attaccano con tutte le forze riuscendo a passare in vantaggio all ‘87’ grazie ad una galoppata di Benali, innescato da Caracciolo, il quale giunto nei pressi dell’area di rigore matte in mezzo per Corvia che a tu per tu con la porta non sbaglia portando in vantaggio i suoi.
Finisce così … vince la squadra con valori superiori a cui va il merito di averci creduto fino alla fine. Un pareggio sarebbe stato oro colato per l’Avellino che si è vista nella ripresa ma il Calcio è così, a volte ti aiuta altre volte ti punisce ed oggi ha punito!
di Michael Mambri