Consiglio Comunale(Av) – Ospedali vuoti diventano beni comuni,ma c’è il sociale da riempire…
Avellino – Anche questo mese si è riunito il Consiglio Comunale, iniziato oggi pomeriggio con le interrogazioni, che si svolgono tra richieste, accuse e difese. L’assessore Spagnuolo ha detto: “Mio compito non è fare il poliziotto, ma trovare soluzioni su Assoservizi”. Enza Ambrosone ha sottolineato che spesso errori passati portano a mettere pezze sulle situazioni sfuggite di mano alla Giunta. Si è discusso, infatti, di una potenziale evasione del Comune che l’assessore spera di recuperare, attraverso un bando, per evitare il dissesto.
Il Sindaco oggi ha voluto commemorare due ex assessori, recentemente scomparsi: il dott. Giuseppe Romei e l’ing. Giuseppe Pisano. Romei, di origine serinese, era docente di storia e filosofia, poi direttore scolastico e infine ispettore. Inoltre Presidente dell’Associazione Maestri Cattolici. Pisano, del partito repubblicano, si occupò di lavori pubblici e dell’attuazione del piano regolatore comunale.
In una precedente conferenza dei capigruppo si era deciso di ascoltare il vicesindaco sul piano di zona sociale. Pertanto oggi La Verde è intervenuto con un’informativa, raccontando che dal 3 luglio 2013 si sta occupando dell’argomento visto che entro il 30 giugno, per delibera regionale, andavano sciolti i vecchi consorzi. Avellino, in quanto comune capofila, rappresenta oltre il 50 % della popolazione dell’ambito (cioè 56.000 abitanti per 7€ fanno tanti soldi). Il vicesindaco ha detto: “il Comune di Avellino non ha mai ricevuto un invito ufficiale per stilare il nuovo schema di convenzione. La nostra dottoressa Muollo, purtroppo, non rientra nelle caratteristiche necessarie della normativa regionale per gestire l’ambito, così si è scelta una figura esterna. Mi auguro che la magistratura amministrativa valuti bene il nostro ricorso e quello del Comune di Pratola Serra”.
Il consigliere Preziosi ha quindi ricordato che già a luglio immaginava il commissariamento sul piano di zona. Ma come si gestiscono le questioni sociali? C’è un reale interesse per i cittadini? Perché ad esempio il Centro per l’autismo non può partire? Preziosi ha segnalato il problema degli alloggi popolari, con l’amianto su alcuni tetti. “Il piano di azione di coesione è una torta che fa paura – ha affermato Preziosi –abbiamo più di 40 persone assunte, come sociologi e pedagogisti. Una torta molto grande con molti che vogliono mangiare”. Quale è, dunque, la forma più giusta per erogare servizi alle fasce sociali più deboli? Il consigliere Cicalese ha affermato: “la presenza del commissario Masucci significa che non siamo stati capaci di gestire la situazione. Oggi possiamo fare solo chiacchiere e piangerci addosso perché i fatti stanno andando avanti e abbiamo legittimato noi il commissario”.
A questo punto l’onorevole Giordano è entrato in conflitto sia con il presidente Livio Petitto sia con la maggioranza: “Il presidente è furbo facendo parlare prima la minoranza. Ma qui la discussione deve essere libera e non indotta. La verità è che mancano gli argomenti alla maggioranza. Nel Mezzogiorno d’Italia il sociale viene trattato con buonismo e prevale più l’orgoglio che il senso pratico. Oggi il fallimento è politico perché non siete stati capaci di fare rete fra i sindaci. Non avete riguadagnato autorevolezza e credibilità, rinunciando al voto ponderato. Il 70% della popolazione del PDZ è governato dai rappresentanti del 30%. Urbanistica? Lavori pubblici? Non si muove una pietra qui! Inoltre i dirigenti sono ben pagati e tradiscono un patto di lealtà. Perciò, Sindaco o se ne va lei o si rende autonomo dal suo partito e poi azzeri la Giunta tentando di ripartire perché questa città non può aspettare più”.
Ida Grella ha replicato dicendo che la maggioranza attende il 23 aprile, quando sul piano di zona si pronuncerà il Tar. Invece Foti ha rivendicato la sua onestà sul piano di zona: “ci siamo trovati 8 Comuni contro 8 e poi c’è stata cialtroneria amministrativa. I sindaci mi chiedevano solo chi doveva essere il coordinatore dell’ambito, poi hanno posto paletti e alcuni si sono tirati indietro”.
Infine è passata la mozione presentata da Autonomia Sud con relatore Arturo Iannaccone: “acquisizione al patrimonio comunale dei beni ex Ospedale di viale Italia ed ex Ospedale Maffucci di contrada Pennini.”
Iannaccone in passato è stato consigliere regionale e conosce bene le questioni ospedaliere (è, infatti, laureato in Medicina e chirurgia). Ha citato la legge regionale 32 del 1994 che trasferisce i beni mobili ed immobili al patrimonio delle aziende sanitarie locali ed ospedaliere. “E’ folle non utilizzare queste nostre strutture – ha dichiarato – a me interessa restituire questi beni alla città dove si possono svolgere nuove funzioni”. Funzioni universitarie? Probabilmente sì, proponendo alcune sedi di Fisciano ad Avellino, che è l’unica città in Campania senza plesso universitario. Ma non solo questi due ospedali sono scatole vuote da riempire: andrebbero riqualificate tante altre strutture cittadine, che non possono restare ‘monumenti edilizi’ senza alcun valore. L’ospedale Capone, ad esempio, è una struttura privata che resterà inattiva per sempre? Il Comune non potrebbe affidare ad associazioni o enti come la Caritas alcune strutture, come ampliamento magari della mensa dei poveri? Basti pensare che il Mercatone era diventato un albergo abusivo dei poveri. Le ditte private creano contenziosi, ma si attuino opere realizzabili, come un buon parcheggio proposto tempo fa da Foti nell’area del Mercatone.