Avellino – Giordano: “La Città ha bisogno di risposte immediate. Non c’è più tempo per priorità”
Avellino – “Abbiamo sentito l’esigenza di fare di questo luogo un luogo di discussione vivo. Quest’incontro sarà il primo di una lunga serie per aprire una discussione basata sui contenuti”. Così Giancarlo Giordano, consigliere di opposizione, sul perchè dell’incontro di questo pomeriggio a Palazzo di Città e perchè la scelta di un luogo come quello della Sala Consiliare.
“Troppe volte – spiega Giordano – in questo luogo si è segnata la distanza tra Avellino e i suoi problemi piuttosto che con le sue soluzioni. E’ troppo tempo che nessuno si prende cura di questa città. E’ ora di inaugurare una stagione di iniziative lunga che ci veda sempre più protagonisti anche fuori dall’aula consiliare”.
“Foti – commenta Giordano riferendosi all’amministrazione comunale - ha perso l’occasione di rimettere in piedi il centrosinistra. Ha preferito fare accordi politici anzichè perdere consiglieri a testimonianza del fatto che essere in tanti non è sempre un bene. Adesso ci troviamo in una seconda fase di crisi di questa amministrazione. La prima – evidenzia – l’abbiamo avuta con le dimissioni degli assessori Ricci e Manzo. Paolo Ricci aveva fatto una proposta di lavoro corale coraggiosa che metteva in moto energie anche in tempo di crisi. Cosa sarebbe potuto diventare il progetto di Ricci non lo sapremo mai ma ciò che sappiamo è che adesso siamo in una crisi cronica dove non è più possibile fare una scaletta di priorità perchè ormai tutte le problematiche che interessano Avellino sono prioritarie: le opere incompiute; i servizi sociali; l’emergenza ospedaliera e sanitaria; l’urbanistica…In città tutto è incerto e nessuno mette mano per farlo diventare certezza. Ed è proprio per questo motivo – incalza il consigliere di opposizione – che il filo che tiene unite tutte questi temi, alcuni posti da noi, non deve spezzarsi e mettere a disposizione la nostra esperienza contro il grigiore di contenuti di questa amministrazione recuperando quello che è il vero senso di cittadinanza attiva“.
“La città non si salva un pezzo alla volta. Mi ero illuso che quest’amministrazione fosse diversa dalla vecchia ma in questi mesi l’amministrazione Foti non ha prodotto nessun atto di rottura con il passato. Il PD ci chiama al dialogo ma non è così perchè il PD non guarda mai a sinistra ma solo ed esclusivamente al centro e alla destra. Il Pd ci deve dire cosa vuole fare “.
Giordano non risparmia nulla e porta all’attenzione della sala la questione Dogana ed Eliseo. Per quest’ultima, sottolinea: “propongo una mozione da far votare in consiglio affinchè si parli già da adesso, dopo aver ottenuto gli ultimi finanziamenti necessari per il completamento della struttura, di chi dovrà gestire la struttura. E’ una domanda da porre adesso e non quando finiranno i lavori. Allora sarà troppo tardi”.
Un commento va anche alla proposta avanzata da alcuni consiglieri comunali di dare a Giordano la presidenza della commissione statuto: “Accetterò di presiedere la commissione statuto – precisa – solo se la logica dello statuto venga riscritta con gli attori sociali. Chiamarli, ascoltare le loro proposte, esigenze urgenze e riscrivere così regole nuove che interesseranno nuove questioni, le famiglie di fatto, l’acqua pubblica, i regolamenti d’accesso ai servizi sociali… Solo in questo modo noi, saremo disponibili a lavorare“.
Il quadro che Giordano ci restituisce descrive una città che non può più aspettare che ha bisogno di risposte urgenti e non più di paroloni da usare solo in campagna elettorale per essere più incisivi sull’elettorato. Pensiero confermato dalle voci che hanno preso parte al dibattito:
“In questi sei mesi non abbiamo assistito a nessuna alleanza istituzioni-cittadini che permetterebbe alle istituzioni di guardare con cura i cittadini e ai cittadini di fidarsi delle istituzioni. Il recupero dell’identità di una città non si ottiene solo con il provincialismo o il decoro ma mettere Avellino all’interno della modernità. Non solo Avellino e il suo campanile ma partire da lì per allargare il suo sguardo. Avellino si trova davanti ad un’amministrazione prigioniera di un passato che non passa mai e gli esempi di mala amministrazione che hanno caratterizzato questi primi 6 mesi affermano che avevamo ragione. L’amministrazione non è per niente dentro le questioni della città che lentamente vede il suo declino ma c’è ancora chi ha tante energie per rendersi protagonista del cambiamento“.