A16 chiusa – La nota di In_Loco_Motivi
Avellino – “Dopo aver sperimentato più volte cosa significa l’isolamento per l’Irpinia, soprattutto in caso di neve, ritorniamo a discutere sempre delle stesse problematiche ad ogni minima perturbazione senza che si sia trovata una soluzione“. E’ quanto sostiene attraverso una nota l’associazione InLocoMotivi.
“Oltre alla città capoluogo di questo problema ne soffrono anche i paesi dell’entroterra irpino anche a seguito delle nuove esigenze di mobilità dopo le soppressioni/accorpamenti di tribunali, ospedali, presidi amministrativi, ecc. . Questa volta – prosegue la nota – all’aggravio dovuto al perdurare della chiusura della carreggiata autostradale del viadotto Acqualonga tra Napoli e Bari, si aggiunge la chiusura di un ulteriore tratto per uno smottamento a causa della forte pioggia di domenica che ha impedito o reso molto difficoltosa la circolazione sia sull’autostrada che sulla statale che uniscono Avellino a Napoli. Queste considerazioni si legano ad un ulteriore scempio perpetrato nella nostra provincia: il sottoutilizzo della rete ferroviaria. Autostrada bloccata per maltempo, niente collegamenti ferroviari per scelte politiche equivale a dire: provincia di Avellino isolata dal resto del mondo. Avevamo già lanciato l’allarme più volte, purtroppo inascoltato, e come prevedibile il sistema stradale è andato in tilt alla prima perturbazione con code chilometriche e tempi biblici per raggiungere Napoli e dintorni. E’ normale che un sistema di mobilità vada in tilt alla prima perturbazione? L’Irpinia merita di rimanere isolata ad ogni goccia di pioggia o fiocco di neve? C’era da aspettarselo. D’altronde si tratta di una provincia che ha affidato praticamente il suo intero sistema di mobilità alla gomma, avendo lasciato una stazione ferroviaria ad uso “part-time” e trascurando il fatto di possedere una linea ferroviaria che tra i tanti vantaggi ha proprio quello della continuità di esercizio con condizioni metereologiche estreme. I numeri raccontano la realtà: 200mila km effettuati su ferro a fronte di 15milioni km effettuati su gomma, uno squilibrio sintomatico della scarsa propensione a considerare il treno come spina dorsale del sistema di mobilità e la dimostrazione numerica dei tagli perpetrati anno dopo anno dalla Regione Campania e tollerati silenziosamente da rappresentanti politici ed amministratori della nostra provincia”.
“La storia insegna che i territori non collegati con la ferrovia sono destinati ad una costante emarginazione. Una scelta politica, quella di escludere il trasporto su ferro, che sta facendo più danni di neve e maltempo. Infatti proprio in vista di questi problemi che si ripetono ciclicamente nei nostri territorio appare abbastanza inspiegabile la quasi completa assenza di collegamenti ferroviari che fungano da valida alternativa. Una soluzione per non doversi sempre trovare in affanno quando i collegamenti su strada vanno crisi ( per neve, ghiaccio, capienza autobus non sufficiente, traffico, incidenti sempre più frequenti) esiste ed andrebbe sfruttata proprio valorizzando la rete ferroviaria già esistente praticamente a costo zero. Dopo aver eseguito delle simulazioni è risultato che sarebbe possibile raggiungere direttamente Napoli (via Mercato S.S. – Nocera) in treno in circa 75 minuti da Avellino, senza contare che il trasporto su ferro è sicuramente più agevole e sicuro in caso di nevicate o di forte maltempo rispetto alla viabilità ordinaria ed autostradale. Inoltre nel caso specifico dei collegamenti con Napoli e Roma potrebbero usufruirne non solo i residenti nella città di Avellino ma tanti altri comuni, ad esempio Serino, Solofra e Montoro consentendo inoltre la possibilità di poter raggiungere direttamente anche numerosi centri situati sulla direttrice Salerno-Napoli (es.: Nocera e Pompei). Queste possibilità - conclude - sembrano finite nel dimenticatoio soprattutto per gran parte dei politici che ci rappresentano in ambito locale, regionale e nazionale e che quotidianamente dimostrano di agire come se non esistesse affatto la ferrovia nel nostro territorio salvo riservarsi solo di agitare periodicamente lo “spettro” dell’Alta Capacità e della stazione Hirpinia”.