Morte ragazzo Irpino – Sarebbe stato seviziato e ucciso con un punteruolo
La morte di Daniele Fulli, il giovane di Mirabella che da tempo risiedeva a Roma è sotto il vaglio degli inquirenti coordinati dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal sostituto Caterina Sgrò.
La pista più accreditata è quella dell’omicidio. Il corpo di Daniele, ritrovato sul greto del Tevere presentava, oltre a numerosi ematomi, due fori sul collo e sull’inguine . Nessuna ipotesi viene esclusa. Si pensa addirittura che il giovane sia stato seviziato e ucciso con qualcosa di appuntito, forse un punteruolo, in un luogo diverso sa quello del ritrovamento.
Daniele era fidanzato con Simone il ragazzo che lo scorso ottobre si suicidò per protesta contro l’omofobia alla Pantanella a Roma ma al momento non sembrano esserci legami particolari tra le due vicende.
Nel frattempo Fabrizio Marrazzo, portavoce dell’associazione romana Gay Center, in cui anche Fulli avrebbe fatto il volontario, dichiara: ”Considero a questo punto che il movente omofobo prenda corpo o comunque sia uno degli elementi rilevanti del caso di Daniele. Sul caso si faccia estrema chiarezza affinché la sua morte non rimanga senza verità e giustizia. Confidiamo nel lavoro di chi sta conducendo le indagini, supportate in queste ore anche l’Oscad, osservatorio di polizia e carabinieri contro le discriminazioni istituito nel 2010. La dinamica del delitto di Fulli – ha aggiunto Marrazzo – risulta simile a quella degli altri 35 omicidi rimasti insoluti tra gli anni ’90 e i primi anni 2000“. Per Marrazzo la morte di Daniele ricorda quello di Paolo Seganti, ucciso l’11 luglio 2005, trovato nel parco delle Valli a Roma la mattina dopo. “Il suo cadavere – racconta – è stato oggetto di una ferocia inaudita come, mi sembra, sia accaduto adesso a Daniele“.