Teatro “Gesualdo”, richiesta di rettifica
"La stagione teatrale coperta dai Poc e capace di generare utili"
In merito alle notizie apparse in queste ore relativamente al taglio della stagione del “Teatro Carlo Gesualdo” ed in particolare all’articolo apparso sul portale on line “Avellino Today” nella giornata di ieri, 26 agosto 2025, dal titolo “Miseria teatrale: Avellino paga il prezzo del vuoto politico”, l’ ex Sindaco di Avellino, Laura Nargi, precisa quanto segue.
«A beneficio di una corretta informazione ed a chiarimento delle inesattezze riportate, è giusto ricostruire la vicenda con la giusta precisione. Per cominciare, è completamente destituita di fondamento l’affermazione, riportata nell’articolo in oggetto, in base alla quale “i soldi non c’erano, né c’è mai stata la volontà politica di reperirli. Il Comune, già ridotto allo stremo, avrebbe dovuto farsi carico di costi superiori alle entrate da biglietti e contributi, compresi quelli per la gestione della struttura. Una voragine, altro che stagione culturale”.
La stagione teatrale presentata dall’Amministrazione precedente, infatti, era perfettamente sostenibile. Il cartellone presentava un costo complessivo, per le annualità 2025 e 2026, pari a 520.000 euro. Tali spese sarebbero state coperte per intero dai fondi regionali Poc, circa 500.000, euro erogati dalla Regione: 250.000 euro per il 2025 ed altrettanti – come peraltro già chiarito – per il 2026. Ma non solo. A queste entrate andavano poi sommati gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti, e – almeno per altri 40.000 euro circa – dalle sponsorizzazioni già in trattativa.
Per intenderci, gli introiti complessivi della stagione precedente avevano raggiunto i 400.000 euro. Di conseguenza, anche nell’inverosimile ipotesi che il Poc 2026 non fosse stato erogato – fatto inedito ad oggi – i costi del cartellone sarebbero stati comunque abbondantemente coperti. Stando alle previsioni più che attendibili già effettuate dagli uffici comunali e dai dirigenti, la stagione non avrebbe gravato sulle casse comunali in alcun modo, e sarebbe costata almeno 200.000 euro in meno rispetto all’anno 2024.
Di conseguenza, nessuna “revoca per insensatezza”, come arbitrariamente riportato nell’articolo in questione, è avvenuta da parte del commissario Perrotta, che tuttavia ha compiuto la sua scelta riportando esplicitamente e legittimamente in delibera ben altre motivazioni.
Altrettanto infondata, perché non veritiera, appare l’affermazione per la quale il cartellone sarebbe stato presentato “a Consiglio comunale già sciolto”, consumando “una truffa” a danno dell’elettore per “rubarsi mezzo voto”. La mancata approvazione del Bilancio di previsione, che ha successivamente determinato lo scioglimento del Consiglio e la fine dell’Amministrazione, è avvenuta – come tutti sanno – il 18 luglio scorso, mentre la stagione era stata annunciata il giorno 16. Laddove il Bilancio fosse passato, alla delibera di giunta contenente gli indirizzi per la nuova stagione sarebbero seguiti gli atti amministrativi necessari per la sua realizzazione e copertura economica.
Oltre che perfettamente sostenibile dal punto di vista economico, la stagione allestita dalla precedente Amministrazione includeva spettacoli ed eventi di grande pregio e dal forte carattere trainante. Tra gli altri, i tre spettacoli di “Frida”, elementi di forte richiamo e garanzia di importanti incassi in biglietteria. Dal punto di vista culturale, infine, il taglio della stagione determinerà un inevitabile impoverimento dell’offerta pubblica della città di Avellino».