“Il testo condiviso tra MIMIT ed enti locali pugliesi è un documento privo di tutele e certezze sotto ogni punto di vista per i lavoratori e le comunità interessate. Non c’è alcuna garanzia sulla presenza dello Stato nella futura società, è prevista la possibilità di vendere singoli stabilimenti o impianti, non c’è certezza né sull’esistenza né sulla destinazione del polo del DRI. Inoltre mancano elementi concreti sulle modalità di approvvigionamento di energia e gas per alimentare la futura produzione. Manca un piano industriale delineato con tempi definiti sulla decarbonizzazione. Per noi questo documento non serve a dare garanzie occupazionali, continuità lavorativa e risarcimenti né ai diretti, né a quelli dell’indotto né a quelli in Ilva AS. La montagna ha partorito il topolino, un testo senza alcun valore e vincolo. È inaccettabile, i lavoratori e le comunità hanno bisogno di rispetto e verità”. Lo dichiara *Rocco Palombella*, Segretario generale Uilm.
“Ora bisogna aprire al più presto una discussione seria e concreta con tutte le parti interessate a Palazzo Chigi – conclude il leader Uilm – che parta da punti definiti come i tempi della decarbonizzazione, il piano industriale, con quali impianti e garanzia dell’occupazione diretta, dell’indotto e in Ilva AS. Noi siamo pronti, serve più coraggio e determinazione per risolvere questa vertenza drammatica”.