Depurazione in Irpinia

Due fallimenti, nessun colpevole

pexels-markus-winkler-1430818-5682877Il 25 febbraio di quest’anno è stato decretato il fallimento dell’Asidep per oltre 13 milioni di euro.

Nel giugno 2022 fallì il CGS con oltre 22 milioni di debiti insolventi.

Entrambe le società di proprietà dell’Asi di Avellino.

Dei 50 dipendenti, 32 sono stati licenziati e 18 sono al lavoro sugli impianti con un contratto precario per 12 mesi.

Dopo la denuncia dei Segretari Provinciali di Fismic-Fiom e Uilm (Zaolino, Morsa e Altieri) del settembre 2023 è stata aperta una indagine che ha portato alla denuncia per inquinamento ambientale, dei responsabili della depurazione in Alta Irpinia.

Il punto di domanda dei lavoratori licenziati, dei fornitori truffati, del sindacato e dei cittadini irpini é mai possibile che in un quadro così desolante non ci siano colpevoli?

35 milioni di fallimenti accertati, impianti fatiscenti dopo gli investimenti della Regione Campania per oltre 5 milioni di euro, una privatizzazione forzata della depurazione che ha portato in Irpinia una società di San Sebastiano al Vesuvio.

Tutte scelte fatte dalla politica Irpina.

Bisogna fare chiarezza e dare risposte a tutte le domande poste in questa denuncia pubblica.

 Lo chiedono a gran voce le famiglie dei 32 lavoratori licenziati, messi sul su lastrico da scelte di uomini di partito, insensibili e lontani dai bisogni dei cittadini.

Source: www.irpinia24.it