“Essere Umani” emoziona e conquista il pubblico nel chiostro di San Francesco

Spettacolo finale del Laboratorio Test Teatro Stage diretto da Monica Carbini, tra poesia, riflessione e applausi per un’intensa chiusura di “Rapsodie 2025”

DSCF1298Grandi applausi e meritato successo di critica e pubblico, sempre attento, coinvolto, commosso o divertito, che ha gremito il chiostro del Convento San Francesco, per il nuovo spettacolo teatrale “Essere Umani” a cura di Test Teatro Stage con la regia di Monica Carbini, andato in scena sabato sera, come evento straordinario fuori cartellone a speciale chiusura della seconda edizione di “Rapsodie”, l’intensa e ricca stagione di eventi live da lei ideata e prodotta.

L’iniziativa era come sempre a sostegno del Convento di Benevento che ha ospitato, con costante successo l’intera rassegna Rapsodie 2025, da marzo a giugno, così come tutte le altre attività del Laboratorio di Recitazione e Sperimentazione Scenica diretto da Monica Carbini che conclude così il suo terzo anno di formazione teatrale, svoltosi da ottobre 2024 a oggi.  

Lo spettacolo “Essere Umani”, commovente, variopinto ed emozionante, in continuo equilibrio tra impegno e leggerezza, è il saggio finale di questo anno di formazione, il risultato di un difficile e lungo lavoro collettivo di ricerca e sperimentazione, estenuanti prove ed entusiasmo creativo sempre aperto a nuove suggestioni e proposte fino al minuto prima di andare in scena.

La performance, intensa e coinvolgente, è ricca di divertenti sorprese e stimolanti e coinvolgenti riflessioni sulla condizione umana, sulle relazioni, sui sentimenti, sui drammi personali, il disagio, la malattia, le incomprensioni, sulle tribolazioni e sulle tragedie collettive, sull’esistenza e sulla responsabilità che essa comporta, nel bene e nel male, sia per il singolo sia per la società.

Dopo un inizio corale e suggestivo dedicato agli albori dell’universo, dello spazio, del tempo, e alla nascita della vita, dell’essere umano, della comunicazione, della babele dei linguaggi, dell’alienazione e delle varie maschere della coscienza, ecco dipanarsi racconti in prima persona e considerazioni sul passato, sull’attualità e sui destini del singolo o dell’umanità, e poi piccoli spaccati di vita quotidiana e ancora temi trasversali e universali, con testi originali, bellissimi e potenti, scritti dagli attori ma anche mirabili e intramontabili versi o frammenti di alta letteratura e dei maestri immortali del teatro e della poesia, da William Shakespeare, ad Anton Čechov e Luigi Pirandello, passando per Bertold Brecht e Primo Levi, e poi Fabrizio De André, Alessandro Baricco, Peter Handke e Wislawa Szymborska.

Si alternano così,  nei vari spazi di una scena resa ancor più suggestiva dalla naturale scenografia delle affascinanti vetuste architetture del chiostro conventuale, con ritmo incalzante e senza cali di tensione emotiva, toccanti momenti poetici, musicali, ironici, di satira o di critica spietata ai vizi, ai difetti, alle debolezze, alle fragilità, alle paure, al coraggio, ai pregi e alle virtù che ci rendono umani, simili ma anche diversi e unici, almeno finché qualche organismo o entità artificiale non metterà in dubbio le poche certezze che ci rimangono (ammesso che ne abbiamo mai avute) riflettendo la nostra immagine e rubandoci l’anima o ciò che di più simile pensiamo di avere o magari qualcosa di più, ma forse è già successo o sta succedendo. O forse resisteremo, sopravviveremo, evolveremo, chissà? Questo il dubbio, la provocazione lanciata alla fine dello spettacolo.

L’intrigante e multiforme proposta scenica, forte di una drammaturgia chiara, essenziale ma sfaccettata, e di una regia esigente e precisa, corredate da una ricercata colonna sonora molto apprezzata, sempre curate da Monica Carbini, è stata interpretata con talento, passione, straordinaria maturità artistica e potente intensità da tutti gli ottimi allievi attori, autori e interpreti: Mariapia Boffa, Francesca Bozzella, Eleonora Furno, Antonio Inserra, Antonella La Frazia, Valerio Meola, Marialuisa Russo, Anna Chiara Serino, Anna Spiezia, Maria Giulia Fabozzi.

Grande collaborazione corale ha visto le attrici e gli attori coinvolti anche nella scelta e preparazione dei costumi e delle scene. La regista al termine dello spettacolo ha espresso grande soddisfazione e riconoscenza nei confronti dell’impegno di tutti per l’ottima riuscita del progetto che sarà sicuramente replicato presto mentre i corsi di Test Teatro Stage torneranno a ottobre 2025.

Il pubblico folto e sempre caloroso, ora divertito, ora stupito o commosso, ha tributato grandi applausi per tutto lo spettacolo, fino al duro ma toccante finale di invocazione e appello alla fraternità e alla pace per tutti, concetto richiamato anche dalle parole di Frate Luciano, Responsabile generale del Convento, insieme alla benedizione per il lavoro e il futuro di tutti i partecipanti, al termine dei saluti finali che sono stati anche occasione di ringraziamento reciproco con Monica Carbini e sono culminati con la consegna degli attestati per ciascuno dei bravissimi allievi del laboratorio Test Teatro Stage.

Source: www-irpinia24.it