Prosegue il viaggio artistico della cantautrice Dadà

La seconda parte del suo concept album "Cuore in Fabula"

DADA'_CORE IN FABULA_bassa def.Prosegue il viaggio nel magnetico e visionario universo artistico della cantautrice DADA’: esce venerdì 9 maggio la seconda parte del suo concept album “CORE IN FABULA”. Il progetto discografico, composto da 16 brani, è disponibile in preorder in esclusiva sul sito dadaracconta.com.

“C’era una volta l’anima mia”“Madonna nera”“‘Nguento”“Curatella Qua Qua Qua”“Tango Touché” e “Serpa” – usciti venerdì 25 aprile – si aggiungono “Odilia”“Bussa Bussa”“‘Mmiezzo ‘E Zizze ‘E L’Angelo”, “Póvere” e “La luna e i due fratelli”. Le ultime cinque tracce verranno svelate venerdì 23 maggio. 

Anche in questi nuovi brani DADA’ si destreggia tra sonorità differenti, mescolando alla sua sensibilità autoriale le sue radici popolari napoletane e traghettando l’ascoltatore in mondi sospesi tra sogno e realtà, infanzia ed età adulta, avanguardia e poesia. “Odilia” è una protagonista speciale tra le fiabe in musica dell’album “CORE IN FABULA”. DADA’ spiazza con un brano in italiano, cantautorale, ma sempre personalissimo e dalla produzione unica, realizzata da lei stessa, i Retrohandz e Luigi Scialdone. La cantastorie napoletana ha scritto questo brano in adolescenza: una burattina si innamora del burattinaio che l’ha creata e sogna, sofferente, di poter avere un giorno parola per dichiarare il suo grande amore per l’artigiano, Pietro Calafiore, che però ha “le labbra di carne e una moglie diversa” da Odilia. Un pezzo che sorprende per la scrittura consapevole e di gusto e per le sonorità che volutamente sono già rappresentative del paesaggio, mentre la voce di DADA’ sussurra il racconto, quasi come se fosse lei la burattina che arrossendo confessa questo amore. “Bussa Bussa”, sempre prodotto in collaborazione con i Retrohandz, è invece un brano nato durante il periodo post Covid, a seguito di un momento di sofferenza personale e attacchi di panico dell’artista. La protagonista della fiaba corre disperata nel buio, in una dimensione angosciante, bussa a mille porte, ma aprendole ritrova dietro tutte semplicemente acquaDADA’ canta lo sgomento e la sorpresa della trasformazione, del passaggio all’età adulta, dentro e fuori; canta lo spavento improvviso davanti a nuovi bisogni e lo fa con un linguaggio e un’offerta sonora caratteristica e avanguardista: un ruggito divora i suoni, che sembrano susseguirsi anche onomatopeicamente in una fuga confusa verso una via d’uscita, verso una porta da poter aprire e dietro cui poter trovare finalmente casa. Segue “‘Mmiezzo ‘E Zizze ‘E L’Angelo”, in cui il protagonista è un angelo gigante capo di una tribù di puttini. Si erge con lunghe ali, ma soprattutto con seni giganti, su cui può stringere a sé coloro che hanno compiuto cose malvagie e lavare via tutto grazie ad acqua e sapone magici. DADA’ acquisisce ancora più carisma compositivo ed espressivo e coinvolge nel suo album una figura tanto eterea e temibile come un angelo, quanto tradizionale e familiare per la cultura napoletana. Nel visual che accompagna il brano la cantautrice veste i panni dell’angelo prosperoso e tra pose autorevoli concede allo spettatore qualche sorriso malizioso nella sua interpretazione: ancora una volta sacro e profano vanno a braccetto. È poi la volta di “Póvere”, il cui tema principale è l’amalgama vita-morte: la cantautrice ha scritto questo brano in una fase esistenziale ricca di curiosità e domande. Questa fiaba, in apparenza macabra ma difatti molto dolce, parte proprio da un quesito tanto bisognoso quanto poetico “Ma se fosse proprio un morto a piangere se stesso?”. Il brano racconta il punto di vista di un morto, spaventato per il buio, speranzoso di ricevere qualche carezza attraverso la lacrima di qualcuno che, piangendolo, possa toccare la sua lapide o attraverso il roteare di una foglia in inverno sul freddo marmo che sigilla il suo corpo. La seconda parte del concept album si chiude con “La luna e i due fratelli”, in cui DADA’ affronta il tema dell’empatia. Due fratelli sono divisi da un assolutismo emotivo: uno può soltanto ridere e l’altro può soltanto piangere. Un giorno ad una bella luna nel cielo di Pompei cadde uno zoccolo, o meglio uno “scarpone”, e andò a finire proprio intesta al fratello allegro, la cui risata si interruppe e per il troppo dolore cominciò incredibilmente a piangere. Osservando quella buffa scena il fratello triste cominciò a sbellicarsi per la prima volta dalle risate, divertito dal bernoccolo era spuntato sulla fronte del fratello. Grazie allo zoccolo magico i fratelli si scambiarono il modo di sentire il mondo e per la prima volta si riconobbero e accolsero vicendevolmente. In questo visual, sempre diretto dalla dalla cantautrice, stavolta spiccano non solo i magnifici abiti della fashion designer campana Daria D’Ambrosio, ma anche il copricapo lunare e le scenografie realizzata su idea della cantautrice da Laura Di Francesco.

I brani sono scritti e prodotti da DADA’ con la collaborazione dei produttori e musicisti Retrohandz, Milano Mobster, Luigi Scialdone, Pasquale Di Lascio e il gruppo popolare napoletano degli Ars Nova. 

“CORE IN FABULA” sarà presentato live in anteprima giovedì 22 maggio in un evento unico ed esclusivo al Teatro Bolivar di Napoli, in cui DADA’ suonerà per la prima volta i nuovi brani in un vero e proprio spettacolo teatrale in cui metterà in scena le canzoni, i racconti e i costumi del nuovo progetto. Biglietti disponibili qui.

Tracklist 

1.      “C’era una volta l’anima mia”;

2.      “Madonna nera”;

3.      “‘Nguento”;

4.      “Curatella Qua Qua Qua”;

5.      “Tango Touché”;

6.      “Serpa”;

7.      “Odilia”;

8.      “Bussa Bussa”

9.      “‘Mmiezzo ‘E Zizze ‘E L’Angelo”;

10.   “Póvere”;

11.   “La luna e i due fratelli”;

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Source: www.irpinia24.it