RSU 2025, Ceccarelli (Coina): «Chiediamo condizioni di lavoro dignitose, sicurezza e diritti»
Crisi eternamente irrisolta delle professioni sanitarie tra stipendi insufficienti, aggressioni e carichi insostenibili
“Il tempo degli slogan è finito. I professionisti sanitari sono in trincea ogni giorno e meritano di essere ascoltati. Non si può parlare di sanità pubblica senza partire da chi la tiene in piedi ogni ora, ogni turno, ogni notte.”
Pensieri e parole di Marco Ceccarelli, segretario nazionale COINA, Sindacato delle Professioni Sanitarie, che introduce i temi chiave in vista delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) del 14, 15 e 16 aprile 2025.
Crisi della sanità, professionisti eternamente sotto pressione.
Il sistema sanitario italiano sta vivendo una crisi senza precedenti. Le professioni assistenziali e dell’area non medica sono quotidianamente messe alla prova da turni massacranti, carenza di personale e disorganizzazione. A questo si aggiunge una retribuzione che colloca molti lavoratori sanitari – infermieri, ostetriche, tecnici – sotto la soglia di povertà, con stipendi di circa 1600 euro netti al mese che al Nord, a fronte di un costo della vita che diventa insostenibile, non consentono più, drammaticamente, di arrivare a fine mese.
Dimissioni e fughe all’estero, la sanità perde i pezzi, le professioni sanitarie vedono colare a picco la loro attrattività e la qualità delle prestazioni offerte.
Il risultato è un’emorragia di personale senza precedenti: aumentano le dimissioni volontarie, le fughe all’estero, cala l’attrattività dei corsi di laurea. Il lavoro sanitario, un tempo ai primi posti nelle scelte per il futuro dei giovani, oggi è vissuto come un sacrificio spesso incompatibile con una vita dignitosa. Crescono le malattie professionali, il burnout e le aggressioni, anche armate, nei reparti e nei pronto soccorso. La sanità territoriale, già in affanno, non è rispondente ai bisogni di salute di una popolazione che invecchia rapidamente.
Punti chiave della battaglia del COINA
- Regolamentare la pronta disponibilità: stop agli abusi. Il Coina si impegna a compensi adeguati, tempi certi e turni sostenibili, contrastando gli abusi e il sovraccarico lavorativo.
- Mobilità interna trasparente: no ai favoritismi. Servono regole oggettive per trasferimenti e progressioni, contro logiche clientelari e arbitrarie.
- Lotta al demansionamento: dignità professionale. Il rispetto delle competenze va tutelato. Basta impieghi impropri che mortificano la professionalità. Servono più operatori di supporto.
- Buoni pasto per tutti i turni e adeguamento al costo della vita. Il diritto al buono pasto va garantito anche per chi lavora su turni atipici. Vanno adeguati gli importi rispetto all’inflazione e al carovita.
- Conciliazione vita-lavoro: più flessibilità e sostegno. Serve un nuovo equilibrio tra turni, riposi, orari e vita personale. Il benessere organizzativo è una priorità.
- Sicurezza sul lavoro: informazione e formazione. Formazione continua e prevenzione sono essenziali per ridurre i rischi e garantire ambienti sicuri.
- Convenzioni ASL per servizi ai lavoratori. Richiesta di convenzioni per nidi aziendali, parcheggi, trasporti: misure concrete per alleggerire il peso quotidiano del lavoro.
- Sicurezza delle cure: personale adeguato, non tagli al ribasso. La qualità dell’assistenza non può dipendere da tagli e numeri. Serve un organico dimensionato ai bisogni reali.
- Valorizzazione delle competenze e formazione continua. Le competenze avanzate vanno riconosciute. I percorsi formativi devono diventare leva di crescita e riconoscimento professionale.
- Sicurezza dei professionisti sanitari: no a risposte palliative. Le aggressioni non si contrastano con l’inasprimento delle pene ma alleggerendo i carichi, investendo sulla sanità territoriale e dando dignità al lavoro.
Un voto per cambiare
La partecipazione alle elezioni RSU non è un atto simbolico, ma una scelta di campo. È il momento di cambiare rotta e riscrivere il futuro delle professioni sanitarie, a partire dalla rappresentanza.
“Con il voto RSU possiamo iniziare a ricostruire. Serve una rappresentanza che conosca il territorio, che viva le corsie, che non abbia paura di dire la verità. Serve dignità, non pacche sulle spalle.”, conclude il Segretario Nazionale del COINA, Marco Ceccarelli.