Certificato COVID digitale dell’UE, periodi di nove mesi per accettazione

Kyriakides: "Il successo di questo strumento si fonda sul suo uso coerente nell'intera UE"

pexels-guillaume-meurice-2529185La Commissione ha adottato oggi norme relative al certificato COVID digitale dell’UE che stabiliscono un periodo obbligatorio di nove mesi (per la precisione 270 giorni) per l’accettazione dei certificati di vaccinazione ai fini dei viaggi all’interno dell’UE. Un periodo di accettazione chiaro e uniforme per i certificati di vaccinazione garantirà che le misure sui viaggi introdotte dagli Stati membri continuino a essere coordinate, come richiesto dal Consiglio europeo in seguito alla sua ultima riunione del 16 dicembre 2021. Le nuove norme faranno sì che le restrizioni siano basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili e su criteri obiettivi. Continuare a coordinarsi è essenziale per il funzionamento del mercato unico e fornirà chiarezza ai cittadini dell’UE nell’esercizio del diritto di libera circolazione.

Il certificato COVID digitale dell’UE è stato un successo, e continua a facilitare i viaggi in sicurezza per i cittadini di tutta l’Unione europea in questi tempi di pandemia. Finora sono stati rilasciati nell’UE 807 milioni di certificati. Il certificato COVID digitale dell’UE è diventato un punto di riferimento su scala mondiale: 60 paesi e territori, in cinque continenti, hanno già aderito a questo sistema.

Le nuove norme sui viaggi all’interno dell’UE armonizzano le diverse norme adottate dagli Stati membri. Il periodo di validità è stato stabilito tenendo conto degli orientamenti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che raccomandano di somministrare dosi di richiamo al più tardi sei mesi dopo il completamento del ciclo di vaccinazione primario. Il certificato rimarrà valido per un periodo di tolleranza aggiuntivo di tre mesi dopo i sei mesi raccomandati, per consentire l’adeguamento delle campagne di vaccinazione nazionali e l’accesso dei cittadini alle dosi di richiamo.

Le nuove norme sul periodo di accettazione dei certificati di vaccinazione si applicano ai fini dei viaggi. Quando introducono disposizioni diverse per l’uso dei certificati a livello nazionale, gli Stati membri sono incoraggiati ad allinearle a queste norme per fornire certezza ai viaggiatori e ridurre le perturbazioni.

Oggi la Commissione ha inoltre adeguato le norme per la codifica dei certificati di vaccinazione. La modifica è necessaria per garantire che i certificati di vaccinazione attestanti il completamento del ciclo primario possano essere sempre distinti da quelli rilasciati a seguito di una dose di richiamo.

Le dosi di richiamo saranno registrate nel seguente modo:

  • 3/3 per una dose di richiamo successiva a un ciclo di vaccinazione primario a due dosi;
  • 2/1 per una dose di richiamo successiva a un ciclo di vaccinazione monodose o a una dose di un vaccino bidose somministrato a una persona guarita.

Dichiarazioni di alcuni membri del Collegio

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: «Un periodo di validità armonizzato per il certificato COVID digitale dell’UE è necessario per la libera circolazione in condizioni di sicurezza e per il coordinamento a livello dell’Unione. La forza e il successo di questo strumento prezioso per i cittadini e le imprese si fondano sul suo uso coerente nell’intera UE. Ora bisogna fare in modo che la campagna di richiamo proceda con la massima rapidità, che il maggior numero possibile di cittadini sia protetto da una dose addizionale e che i nostri certificati rimangano uno strumento cruciale per i viaggi e la protezione della salute pubblica». 

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha dichiarato: «Il certificato COVID digitale dell’UE è stato un successo. Dobbiamo mantenerlo tale e adeguarlo alle circostanze in evoluzione e alle nuove conoscenze. Se gli Stati membri adottassero misure unilaterali ritorneremmo alla frammentazione e alle incertezze che abbiamo sperimentato la primavera scorsa. Il periodo di accettazione di nove mesi per i certificati di vaccinazione darà ai cittadini e alle imprese la certezza di cui hanno bisogno per pianificare i viaggi con fiducia. Spetta ora agli Stati membri avviare rapidamente la somministrazione delle dosi di richiamo per proteggere la nostra salute e garantire viaggi sicuri».

Il Commissario per il Mercato interno Thierry Breton ha dichiarato: “Il certificato COVID digitale dell’UE è diventato un punto di riferimento su scala mondiale; riflettendo le conoscenze scientifiche più aggiornate sulle dosi di richiamo, rimane uno strumento essenziale per combattere le varie ondate della pandemia. Insieme alla produzione e alla fornitura di vaccini su larga scala, il certificato aiuterà gli Stati membri ad accelerare la somministrazione dei richiami, necessaria per proteggere la salute pubblica salvaguardando al contempo la libera circolazione dei nostri cittadini”.

Contesto

Per agevolare la libera circolazione in sicurezza durante la pandemia di COVID-19, il 14 giugno 2021 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento relativo al certificato COVID digitale dell’UE. Al momento dell’adozione del regolamento non erano ancora disponibili dati affidabili sulla durata della protezione dalla COVID-19 dopo il ciclo di vaccinazione primario. Di conseguenza, i campi di dati da inserire nei certificati di vaccinazione non includono dati relativi a un periodo di accettazione, a differenza dei campi di dati inclusi nei certificati di guarigione. Finora spettava quindi agli Stati membri stabilire norme sulla durata della validità dei certificati di vaccinazione ai fini dei viaggi.

Poiché attualmente sono in corso di somministrazione le dosi di richiamo dei vaccini anti COVID-19, sempre più Stati membri hanno adottato norme sulla durata del periodo di accettazione dei certificati di vaccinazione che indicano il completamento del ciclo di vaccinazione primario, tenendo conto del fatto che la protezione dall’infezione da COVID-19 indotta dalla vaccinazione risulta indebolirsi nel corso del tempo. Tali norme possono applicarsi esclusivamente ai casi di uso nazionale oppure anche all’uso dei certificati di vaccinazione a fini di viaggio.

L’atto delegato è coerente con l’approccio adottato dalla Commissione nella sua proposta relativa a una nuova raccomandazione del Consiglio su un approccio coordinato per agevolare la libera circolazione in sicurezza durante la pandemia di COVID-19, a decorrere dal 25 novembre 2021. I certificati di vaccinazione saranno accettati dagli Stati membri per un periodo di nove mesi dalla somministrazione dell’ultima dose del ciclo primario, ovvero 270 giorni dalla prima e unica dose di un vaccino monodose, 270 giorni dalla seconda dose di un vaccino bidose o, in linea con la strategia di vaccinazione dello Stato membro di vaccinazione, dalla prima e unica dose somministrata dopo la guarigione dal virus. Secondo queste nuove norme UE per i viaggi all’interno dell’Unione, gli Stati membri devono accettare tutti i certificati di vaccinazione emessi se non sono trascorsi più di nove mesi dalla somministrazione dell’ultima dose del ciclo primario. Gli Stati membri non possono fissare un periodo più breve né uno più lungo.

Gli Stati membri dovrebbero prendere immediatamente tutte le misure necessarie per garantire l’accesso ai vaccini per i gruppi della popolazione i cui certificati di vaccinazione, rilasciati in precedenza, si avvicinano al termine del periodo standard di accettazione. Per il momento non si applicherà alcun periodo standard di accettazione ai certificati rilasciati a seguito della somministrazione di dosi di richiamo, dato non sono ancora disponibili dati sufficienti sul periodo di protezione.

Il periodo di accettazione non sarà indicato nel certificato stesso. Saranno invece adattate le applicazioni mobili utilizzate per verificare i certificati COVID digitali dell’UE: se la data di vaccinazione risale a più di 270 giorni prima, l’applicazione mobile usata per la verifica indicherà che il certificato è scaduto.

Per lasciare il tempo necessario all’attuazione tecnica del periodo di accettazione e delle campagne di vaccinazione degli Stati membri per la somministrazione delle dosi di richiamo, le nuove norme dovrebbero applicarsi dal 1° febbraio 2022.

Source: www.irpinia24.it