Giustizia – Consiglio Campania aderisce al referendum per revocare la legge taglia tribunali

RIMBORSI A CONSIGLIERI CAMPANIA, 53 INDAGATI A NAPOLIIl Consiglio regionale della Campania aderisce al referendum abrogativo, proposto dalla Regione Abruzzo, per la revoca della legge sulla riforma del sistema giurisdizionale italiano.
Il parlamentino campano ha votato all’unanimità una delibera consiliare, primo firmatario Donato Pica del Pd. ”La riforma della geografia giudiziaria ha colpito tutti i territori e particolarmente la Campania – ha affermato – che perde tre tribunali e dove decine e decine di Comuni vengono privati delle sezioni distaccate senza alcun criterio”. L’esponente democrat ha invitato la commissione di verifica ”che come dice il ministro Cancellieri è già stata costituita, a venire qui per vedere di persona i disagi che si stanno verificando”.
Luciano Schifone, consigliere del Pdl,ha sottolineato che ”in un territorio funestata dalla criminalità organizzata, i tribunali sono presidi della legalità”.
Nel condividere le relazioni dei consiglieri Pica e Schifone, il consigliere Antonio Valiante (Pd) ha formulato raccomandazione alla Giunta di proporre ricorso contro il provvedimento in riferimento all’accorpamento del Tribunale di Sala Consilina a quello di Lagonegro, in quanto ne sussistono i presupposti formali di violazione della competenza territoriale. ”Auspichiamo che questo referendum possa riaprire il confronto sulla riforma dell’amministrazione della giustizia e che essa possa essere affrontata da un altro Governo con intelligenza e con rispetto delle esigenze dei cittadini e dei territori” – ha detto il capogruppo del Pse Gennaro Oliviero.
Il Consiglio ha anche eletto i propri consiglieri delegati a rappresentare la Regione per il referendum: Donato Pica (effettivo) e Angelo Marino (supplente).
Il consigliere del gruppo Caldoro-Presidente Angelo Marino ha sottolineato che ”il referendum abrogativo è la migliore risposta che questo Consiglio regionale può dare all’allora Ministro della Giustizia Cancellieri che ha voluto una riforma penalizzante per i territori e per i cittadini e che ha accusato la politica avversa alla riforma di essere portatrice di interessi di parte” e ha dato voce al dissenso dell’avvocatura napoletana leggendo in Aula un documento condiviso che denuncia ”la violazione del principio di prossimità dell’accesso alla giustizia fissato dal Trattato di Lisbona”. La delibera consiliare, votata all’unanimità, è stata firmata anche da Dario Barbirotti (Centro Democratico), Giuseppe Maisto (Caldoro-Presidente), Fernando Zara (FdI), Gianfranco Valiante (Pd), Rosa D’Amelio (Pd), Pietro Foglia (Udc), Antonio Valiante (Pd), Ettore Zecchino (Caldoro Presidente) e Giovanni Baldi (PdL).