La Campania ancora gialla – De Luca: “Nulla da decidere e da attendere”
La Campania per il momento resta zona gialla ma De Luca chiede l'intervento dei Ministri dell'Interno e della Salute per provvedimenti più rigorosi
Come si evince dall’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che non determina alcun cambiamento per la Regione Campania e come si legge chiaramente da un post pubblicato su Facebook dal Governatore Vincenzo De Luca, la Campania almeno per il momento rimane in zona gialla.
Nella nota pubblicata altresì sul sito ufficiale della Regione Campania, dunque, si conferma che la Regione è ancora tra le zone considerate a rischio moderato ma si chiede di assumere un rigoroso intervento per indurre tutti indifferentemente al rispetto delle regole per il contrasto e il contenimento dell’emergenza epidemiologica.
Così spiega il Governatore:
“Vedo che sugli organi di informazione si è creata un’attesa di decisioni riguardanti la Regione Campania. La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque non c’è più nulla da decidere e da attendere. Riconfermo altresì che sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione, solleciterò nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia. Non sono assolutamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito.
Non è tollerabile che il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale”.
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