Il ritorno della famiglia Sibilia nell’Avellino: “Sono un grande tifoso, ma…”

Il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, parla del futuro del club biancoverde

SibiliaAvellino – È sempre nei momenti più bui che la mente si proietta in un malinconico pensiero felice del passato, per rinvigorire la fiducia nel futuro, per sognare ancora. Come l’araba fenice, l’Us Avellino deve risorgere dalle ceneri delle tensioni e dell’incertezza degli ultimi anni. La famiglia Taccone ha fatto molto: ha preso le redini in mano di una società dal passato glorioso, ma che rischiava di rimanere rinchiuso negli archivi dei ricordi passati. Per sei anni ha lavorato alacremente per riportare, e far rimanere, il club biancoverde nella categoria che merita, la serie B. Nelle ultime settimane sono state avviate le trattative per riorganizzare e ridefinire gli assetti societari, per stabilire cosa vuole fare da grande l’Us Avellino 1912. Ecco, 1912. Millenovecentododici non è solo un numero: è la storia, un impegno, un atto di fede, un dovere il cui peso, chi è ai vertici, deve sentire addosso come una seconda pelle. 

Molto è stato fatto dalla famiglia Taccone, ma molto altro ancora bisogna fare. E bisogna farlo per una piazza di tifosi che è degna di ambire più in alto. Nasce proprio dal sentimento nostalgico dei gloriosi anni della serie A la provocazione, sincera e scevra da malizie, di Irpinia24 verso il figlio dell’indimenticato commendatore Antonio Sibilia, Presidente dell’Avellino per quasi mezzo secolo. “È stato un anno particolare – ha dichiarato Cosimo Sibilia in occasione della presentazione della XVII edizione degli Sportdays - Per fortuna c’è stata la conferma della categoria e di questo sono contento. Bisogna essere attenti e dobbiamo organizzare nel migliore dei modi il futuro della società”. È questo plurale, usato forse inconsciamente, che fa germogliare quel famoso pensiero felice: è possibile un ipotetico ritorno della famiglia Sibilia nella società irpina?  

“La nostra avventura nell’Avellino – risponde sorridendo il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti -  si è conclusa nel 2000 con mio padre. Io svolgo un altro ruolo. Sono sicuramente un tifoso dell’Avellino, ho trepidato insieme a tutta la mia famiglia ed esultato per la conferma di questa squadra in Serie B. Questo punto (ritorno nella società, ndr) però non è all’ordine del giorno”. Il sassolino è stato lanciato: può rimanere sul fondo del fiume oppure fare rumore, smuovere l’acqua e creare delle piccole onde capaci di invertire l’andamento ordinario del fiume. L’Us deve rinascere, partendo innanzittutto da chi in questi colori ci crede, li vive, li onora. 

 

(SteSca)

Source: www.irpinia24.it