Circolo della stampa (Av) – L’arte inglese della composizione floreale secondo Joan Callender Cocchiglia


reggia_di_caserta_giardino gAvellino
– Nell’accogliente cornice della sala d’ingresso del Circolo della Stampa, si è tenuto stasera l’incontro interculturale che il Garden Club Verde Irpinia Avellino, da anni impegnato a promuovere attività tese alla valorizzazione dell’ambiente naturale e alla divulgazione della cultura delle piante, ha organizzato in collaborazione con l’ACIB, Associazione Culturale Italo Britannica, nata dall’entusiasmo di docenti e appassionati di lingua e cultura britannica con lo scopo di divulgarne e condividerne la storia, il folklore e la cultura in senso lato.

Indiscussa protagonista dell’incontro, Joan Callender Cocchiglia, floral arranger, vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, ha illustrato i principi dell’arte della composizione floreale inglese, del tutto differente da quella italiana. «Il tipico giardino inglese – ha spiegato la Cocchiglia – può essere definito un miscuglio di varie cose, presentandosi come vera e propria natura che circonda la casa, con piante, alberi e cespugli disposti in maniera apparentemente spontanea. Il tipico giardino italiano, invece, seppur bellissimo nel suo genere, appare sempre molto potato, geometrico, schematico e statico. In un posto così, difficilmente potrei dar sfogo alla mia fantasia».

Una “fantasia” perfettamente espressa e resa ben visibile attraverso la proiezione di un documentario fotografico relativo alla mostra organizzata nel 2009 per i cinquant’anni della NEFAS, l’Associazione di volontariato, di cui lei stessa è membro da anni e che cura gli addobbi floreali dall’Abbazia di Westminster a Londra.

«Questa associazione – ha spiegato la Cocchiglia – è nata nel secondo dopoguerra dal bisogno di alcune donne di impegnarsi in attività che, dopo i tremendi bombardamenti, dessero loro un’occasione per ricominciare».

Le diapositive hanno offerto immagini straordinariamente suggestive di composizioni floreali in perfetto stile inglese classico, con meravigliose cornucopie di fiori e fronde, e moderno che usa pochi fiori e poco verde ma si serve dell’ausilio di coloratissimi materiali alternativi. Si tratta di vere e proprie opere d’arte che non solo esprimono la specificità di una cultura, ma rivelano anche un gusto raffinato, garbato e senza sfarzo e una competenza botanica senza paragoni. «Partire dallo studio della botanica è essenziale per usare al massimo della sua potenza quello che è l’elemento fondamentale di ogni composizione: il verde, non il fiore».

Come non accennare, infine, all’accorato e quasi commosso appello di questa indiscussa professionista affinché il nostro più prezioso esemplare di giardino in perfetto stile inglese, il giardino della Reggia di Caserta, momento importantissimo della storia non solo Campana, ma dell’Italia tutta, venga protetto e rispettato anche in quanto patrimonio architettonico, botanico e paesaggistico.