Il commento – L’aggregazione pro Foti opera della moral suasion di De Luca e Mancino

FOTIPaolo Foti, il candidato sindaco del centrosinistra al comune di Avellino, è riuscito ad incassare il sostegno di ben tre colleghi concorrenti al primo turno: Gianluca Festa, Virgilio Cicalese e Sergio Trezza. Un sostegno non formale ma programmatico, improntato sul dialogo che dovrebbe sviluppasi durante la prossima consiliatura, qualora toccasse a Foti la responsabilità amministrativa del capoluogo irpino. Con motivazioni diverse i tre ex candidati a sindaco hanno scelto la proposta amministrativa rappresentata da Foti e dal centrosinistra, ma non vi è alcun dubbio che la moral suasion sia stata tutta opera di Enzo De Luca e Nicola Mancino. I due ex inquilini di Palazzo Madama, nonostante le vicende personali, sono rimasti concentrati durante tutta la campagna elettorale, ed in particolare in questi giorni del ballottaggio, per riuscire a conquistare nuovamente l’Ente di Piazza del Popolo. Il Pd avellinese – al netto dell’area Fierro che aveva scommesso sulla bebacle di Foti per poi prendere atto del clamoroso errore di valutazione commesso e annunciare incondizionato sostegno al secondo turno – non ha mai avuto dubbi che la partita elettorale in città non fosse in alcun modo persa, anzi con l’addio di Galasso in qualche modo aveva compreso che si erano liberate nuove energie e potenzialità, abbandonando contraddizioni e il peso di dover giustificare le scelte fatte dalle precedente amministrazione. Tra i punti di forza in termini di capacità di attrazione del consenso intorno alla candidatura di Foti, oltre a quelli appena citati: addio di Galasso e assenza di candidati dell’area Fierro, hanno influito, particolarmente, le liste composte da tanti giovani di qualità, ma anche la personalità autorevole e rigorosa dell’aspirante sindaco. Stando alle premesse, il centrosinistra potrebbe riuscire nell’impresa di aggiudicarsi di nuovo la guida amministrativa del comune capoluogo della provincia di Avellino.