Nicola Battista all’UdC, De Mita: “E’ un ritorno a casa”

Nel corso della conferenza, De Mita si è espresso anche in merito all'esito del referendum di domenica scorsa: "E' il risveglio della coscienza democratica del Paese".

15283983_10211956560459030_2529962420891879922_nAvellino – Presso la sede del coordinamento provinciale dell’Unione di Centro di Avellino, si è tenuta questo pomeriggio una conferenza stampa che ha annunciato ufficialmente il passaggio all’UdC del consigliere Nicola Battista.

Introdotto dal coordinatore provinciale, Giuseppe Del Giudice, Battista si è detto convinto di poter trovare nel partito centrista terreno fertile che permetta di coltivare quello che deve essere il prodotto più genuino della politica attiva, il rapporto con la gente: “L’ingresso nell’UdC non è per me un punto di arrivo né un punto di partenza, poiché mi occupo di politica dal 1990 ed essendo nell’amministrazione da sempre, anche se da sempre all’opposizione, posso rivendicare una storia“.

Tra i fondatori di Forza Italia nel 1994, Battista è consigliere comunale ininterrottamente da ben sei mandati: “Ho creduto in Forza Italia fin quando le vicende legate alla vita personale di Berlusconi non mi hanno imposto di fare un passo indietro ” e, accennando ai contrasti continui tra il senatore Cosimo Sibilia e il presidente della Provincia, Mimmo Gambacorta, ha affermato di aver raggiunto “la consapevolezza definitiva che Forza Italia ad Avellino non ha futuro, perché la politica è un impegno da vivere 365 giorni all’anno col proposito di dar voce alla gente, alle periferie e chi litiga continuamente non può assumersi quest’impegno“.

Il Presidente Ciriaco De Mita ha salutato Battista sottolineando di aver “sempre rispettato la sua scelta, ma gli ho sempre ricordato che la tradizione politica della sua famiglia è la stessa in cui io mi riconosco, per cui il suo è un ritorno a casa” e, soffermandosi sulla situazione politica vigente, “mi auguro  - ha continuato – che possa approfondirsi un dialogo che porti Avellino a superare uno stato attuale di profonda indolenza“.

De Mita non ha mancato, poi, di esprimere il proprio pensiero in merito all’esito del referendum: “Il risultato elettorale è stato una sorpresa oggettiva, perché da un lato ha rappresentato la sconfitta di una presunzione di pensiero, dall’altro è stato un segno di maturità straordinaria, per la grande affluenza a un referendum che non richiedeva il raggiungimento della maggioranza“. E, parlando di “risveglio della coscienza democratica del Paese“, il Presidente si è soffermato sulla spinta decisiva delle giovani generazioni, “ribellatesi con consapevolezza a una cultura politica che ha tolto loro ogni speranza“. Poi l’attacco diretto a Renzi: “La mia opinione che il PD sia un partito senza pensiero sembra una provocazione, invece è una constatazione e lo dimostra l’atteggiamento assunto nella sconfitta, che denota presunzione e non umiltà, conseguenza diretta dell’aver messo al centro della scelta referendaria il consenso alla persona e non alla riforma “.

Concludendo il suo intervento, e prima dei saluti, De Mita ha citato De Gasperi e la necessità di restituire dignità alla politica: “L’Italia ha inseguito a lungo il sogno della rottamazione e del nuovo piuttosto che quello della risoluzione ed è arrivato il momento di fare i fatti, di risolvere i problemi tralasciando la propaganda, perché le parole non fanno che generare illusione

 

Source: www.irpinia24.it