Atripalda – Convegno”La giusta misura”: “Un popolo affamato fa la rivoluzione”
Il presidente della Caritas, Carlo mele, citando la frase di una canzone ha riassunto il tema dell'incontro: come le politiche sociali fanno fronte al momento di difficoltà e allo stesso tempo di ripresa economica. L'onorevole Paris: " La politica oggi parla da sola e non parla del nostro dovere"
Atripalda - Matteo Orfini, deputato e presidente del Partito Democratico, è intervenuto nel corso del dibattito “La giusta misura – Dignità sociale e diritti nell’anno delle riforme“, tenutosi presso la Chiesa di San Nicola Tolentino di Atripalda. A volere fortemente la presenza di Orfini è stata la parlamentare e responsabile nazionale Pd enti locali , Valentina Paris. Alla discussione moderata dal direttore de “Il Mattino di Avellino”, Generoso PIcone, hanno partecipato anche Stefano Iandiorio, presidente del Centro Servizi per Volontariato Avellino Irpinia Solidale, Carlo Mele, direttore Caritas Diocesiana Avellino, Nicoletta Teodosi, presidente nazionale Collegamento Italiano Lotta alla Povertà, Carlo Iannace, consigliere regionale – VI Commissione (Politiche Sociali).
“Grazie all’amministrazione comunale – ha esordito la Paris – per averci permesso di incontrarci per capire qual è la parte delle associazioni in questo momento di difficoltà economica. L’associazione “Rifare l’Italia” è nata nel 2011, quando un gruppo dirigente all’interno del Pd ha voluto portare avanti la convinzione che l’Italia sarebbe uscita dalla crisi economica. Siamo voluti fuggire dall’idea di “rottamazione” perché non è l’età che fa differenza, ma la volontà di fare, di sporcarsi le mani e metterci la faccia per cambiare il Paese”.
“Abbiamo fatto un buon lavoro trasformando i contratti precari in contratti a tempo indeterminato. Ringrazio tutti e sopratutto Stefano Iandiorio che mi ha fatto capire a fondo il lavoro delle associazioni. Sono state sperimentate, in alcune città, alcune misure per supportare le fasce deboli, ma i risultati non sono stati esaltanti, bisogna aggiunge politiche industriali e altre riforme. La politica oggi parla da sola e non parla di qual è il nostro dovere”.
“L’Irpinia – conclude – rischia di rimanere sola e smarrita, a fare i conti con delle presenze indesiderate a cui in passato abbiamo risposto con forza. La politica irpinia non può ridursi a un racconto storico delle forze politiche in campo“.
Iandiorio ha voluto evidenziare il lavoro sociale che porta avanti la Confraternita gestisce sul territorio e l’arretratezza della Campania in materia di riforme, sopratutto quelle riguardanti il terzo Settore: “La Regione deve aspettare il 2017 per avere i fondi, visto che il nuovo governo ha dovuto riscrivere un programma fatto male. Il volontariato sostituisce politica. La spending review ha causato la soppressione di strutture sanitarie. Nel 2014 è stata messa in cantiere la riforma del Terzo Settore, che prevede il raggruppamento di tutte le associazioni di volontariato in un’unica realtà Noi siamo d’accordo su questa regolamentazione, ma la politica deve accelerare“.
Mele, invece, ha sottolineato l’importanza del reddito di cittadinanza con una citazione: “Pensavo a una frase di una nota canzone, “Un popolo affamato fa la rivoluzione”. Ed è una cosa vera, cerchiamo di non arrivarci dobbiamo recuperare il senso civico e chiederci cosa abbiamo in cambio pagando le tasse. La parola “assistenzialismo” non vogliamo abbandonarla“.
Dal 1992, come ha spiegato Teodosi, si parla di reddito minimo, cioè una misura per le persone che momentaneamente non hanno reddito. Hanno aderito 28 Paesi, tranne Grecia, Ungheria e Italia. Nel 2013 è stata sperimentata la Social card, ma solo in 12 città italiane, quelle che superavano i 250mila abitanti. “ Un’indagine - ha affermato Teodosi - stabilisce che il reddito minimo è possibile a partire dal 60% del reddito mediano. L’indice studiato a livello europeo che stabilisce la soglia di povertà è 900 euro. Bisogna sostenere a livello nazionale un sistema di protezione sociale, vale a dire le pensioni, garantire un reddito minimo e accesso ai servizi. A volte sono i sindaci h bloccano questo processo. E’ fondamentale trovare un equilibrio polito – burocratico e nazionale – locale, altrimenti non so quando usciremo da questa situazione“.
Iannace ha voluto salutare il senatore De Luca,presente in aula, ricordando che in Giunta uno dei difensori del reddito di cittadinanza. Ha poi sottolineato come il concetto di Sanità cambierà nuovamente, visto che si sta parlando di area vasta. Lo ha fatto prendendo come esempio anche Benevento, il cui sindaco era seduto in prima fila, accanto al sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo. “Il Piano Sanitario ormai portato a livello nazionale è difficile da modificare. Chiedo per questo aiuto a Paris e Orfini. Il Moscati soffre a causa della carenza di personale, e in estate ha dovuto far fronte alla chiusura del reparto Oncologia. Non è vero che il Sud non vuole sentire parlare di politica e vuole solo assistenzialismo. Dobbiamo creare eccellenze e mantenere quelle che già ci sono, come il Moscati e il Rummo.Un’altra è il Centro per l’Autismo, incompleto da dieci anni. Potrebbe diventare, per la sua unicità, un centro pilota non solo per il Sud, ma anche per il Nord. Non possiamo lasciare soli i genitori“.
Iannace è il fautore della “Giornata rosa”, una marcia da Mercogliano ad Avellino per la prevenzione del tumore al seno. La seconda edizione si svolgerà il prossimo 13 settembre.