Avellino – Coordinamento Istituzionale Ambito A04, ancora un “nulla di fatto”

Tangredi si dimette da Vicepresidente, dodici sindaci su sedici chiedono l'avvio di una "separazione consensuale"

Aula-Comune-Avellino2Avellino – Prosegue la storia infinita tra i sedici comuni facenti parte del nuovo Ambito Territoriale Sociale A04: nella giornata di ieri, l’incontro previsto con il Coordinamento Istituzionale si è risolto in un “nulla di fatto” per la mancanza del numero legale. Presenti all’appello il Vicesindaco di Avellino, il Vicesindaco di Capriglia, il Sindaco di Cervinara, il Sindaco di Prata di Principato Ultra ed il Vicesindaco di Rotondi: insomma, su sedici comuni, solo cinque si sono presentati all’appuntamento, lasciando Stefano La Verde nella condizione di non riuscire neanche ad aprire i lavori.

La stanchezza degli amministratori, sempre più pressati dall’esigenza di far ripartire il sistema dei Servizi Sociali, inizia a produrre i suoi effetti: grandi assenti, tra i tanti, il rappresentante del Comune di Montefredane, quello di San Martino Valle Caudina e quello di Tufo, da sempre in linea con il pensiero avellinese che, con buona probabilità non riesce più ad esercitare il suo potere d’attrazione.

Nel contempo, quasi a voler sottolineare il superamento del “punto di non ritorno”, Filuccio Tangredi, Sindaco di Cervinara, ha formalizzato le sue dimissioni da Vicepresidente del Coordinamento Istituzionale, consegnando il documento di seguito riportato.

“A seguito dell’incontro tenutosi presso il Municipio di Cervinara in data 13 luglio 2015 – questo il documento protocollato al Comune di Avellino ed inviato per conoscenza al Presidente del Coordinamento Istituzionale, alla Prefettura di Avellino, al Presidente della Provincia di Avellino, all’ASL di Avellino ed all’Assessore Regionale alle Politiche Sociali – con la presente i sotto indicati Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale A04, ribadiscono la volontà di non penalizzare ulteriormente le comunità locali, private dei servizi sociali e socio-sanitari oramai dal 01 gennaio 2014. Gli stessi sottolineano, ancora una volta, la propria disponibilità ad approvare la programmazione condivisa dei fondi PAC – II annualità – cosa che ad oggi non si è mai verificata, contravvenendo alla vigente legislazione regionale, in quanto le progettazioni vengono regolarmente elaborate in solitudine dal Comune di Avellino e presentate al Coordinamento Istituzionale solo per l’approvazione”.

“Appare sotto gli occhi di tutti – prosegue la nota – che l’ATS non riesce in alcun modo a decollare. A tal proposito, gli scriventi chiedono al Comune di Avellino di condividere la “separazione consensuale” dello stesso, al fine di erogare i servizi nel pieno rispetto delle differenti realtà sociali e territoriali, separazione auspicata, altresì, dal Prefetto di Avellino con nota Prot. n. 10334 del 18 maggio 2015”.

“La separazione dell’ATS A04 – dicono ancora – si rende necessaria in quanto il Comune di Avellino non riesce a svolgere in alcun modo le funzioni di comune capofila assegnategli dalla Legge Regionale. L’assenza dei servizi sociali gestiti in forma associata sul territorio dell’ATS, oltre a configurarsi quale ipotesi d’interruzione di pubblico servizio, impedisce ai Comuni dell’ATS di regolarizzare il versamento delle quote di compartecipazione dovute al Fondo Unico di Ambito (FUA), in questo caso evidentemente non dovute”.

“Alla luce di quanto innanzi esposto – così concludono – e nelle more della divisione dell’ATS a cura degli Uffici Regionali, si auspica l’istituzione di un tavolo tecnico per definire le modalità di gestione della fase transitoria, ciò al fine di scongiurare la perdita dei relativi finanziamenti.

La nota, che porta la firma dei Comuni di Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata di Principato Ultra, Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi e Torrioni, in buona sostanza, auspica un ritorno alla normalità, non solo per gli amministratori, ormai stremati dal tira e molla, ma per tutti i cittadini-utenti che, ormai da troppo tempo, si vedono negato il loro diritto all’assistenza sociale.