Lectio di Cacciari a Vatolla (SA)
Il filosofo premiato nei luoghi di Giambattista Vico
Una mattinata dedicata al pensiero, alla storia delle idee e al legame profondo tra territorio e filosofia: così si è svolta, al Castello di Vatolla, la cerimonia di consegna del Premio “Giambattista Vico” al filosofo Massimo Cacciari, evento cardine della rassegna I fiori del male – Festival dell’Essere, Festival dell’essere diretto da Daniela Di Bartolomeo e presieduto da il prof. Luigi Maria Pepe.
L’incontro, molto atteso dagli studenti e dagli appassionati, ha celebrato il rapporto tra Cacciari e la tradizione speculativa italiana, riconoscendone il contributo nel rinnovamento del pensiero contemporaneo.
Il valore del premio e l’eredità vichiana
Nel corso della sua lectio, Cacciari ha ricordato come Giambattista Vico rappresenti una guida imprescindibile per comprendere la modernità: la necessità di ritrovare radici nella memoria storica, la valorizzazione dei territori, il superamento delle derive tecnocratiche e la centralità dell’umano sono stati alcuni dei temi messi al centro del suo intervento.
Secondo gli organizzatori, il premio non è solo un riconoscimento individuale ma «un modo per riportare alla coscienza collettiva l’importanza del pensiero di Vico, così legato a questo luogo». Il Castello di Vatolla, infatti, rappresenta il cuore simbolico della formazione del filosofo napoletano, che qui trascorse anni decisivi.
Cultura, giovani e territorio: i cardini della giornata
Ad accompagnare l’intervento erano presenti studenti e studiosi provenienti da varie parti d’Italia, coinvolti in una mattinata che ha unito divulgazione, storia e confronto critico. La presidente della Fondazione Vico e diversi accademici hanno ricordato come, oggi più che mai, sia necessario “mangiare la storia”, farla vivere e trasmetterla, per opporsi alla dispersione culturale e recuperare un linguaggio comune fondato sulla memoria.
La direzione artistica del Festival ha sottolineato l’importanza della presenza di Cacciari in un anno particolarmente significativo, dedicato alla riscoperta delle radici culturali del Mezzogiorno.
Un Festival che unisce luoghi e idee
La cerimonia si inserisce all’interno di un percorso più ampio, quello del Festival dell’Essere, la cui anima è Il prof. Vincenzo Pepe presidente della Fondazione Giambattista Vico che negli anni ha portato nel Cilento filosofi, storici, artisti e figure della cultura internazionale. L’incontro di quest’anno, segnato dal dialogo con gli studenti, ha rafforzato la missione del progetto: far vivere i luoghi di Vico come incubatori di pensiero e formazione.
La giornata si è conclusa con un momento di confronto informale, nel quale il pubblico ha potuto dialogare con gli organizzatori e riflettere sul valore di un premio che, nel nome di Vico, intende rilanciare il ruolo del pensiero critico nella società contemporanea.