Premio Guido Dorso 2025 a Michele Costagliola di Fiore

Una ricerca che racconta un Mezzogiorno innovativo e internazionale

Michele Costagliola di Fiore con il prof FerrettiRaccontare il Mezzogiorno come terra di ricerca, innovazione e visione globale. È questo il messaggio che arriva dal Premio Guido Dorso 2025, conferito qualche giorno fa a Palazzo Giustiniani, dove per la sezione ordinaria Tesi di Laurea è stato premiato Michele Costagliola di Fiore, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope.
 
La sua ricerca, dedicata al tema della diversità nei team imprenditoriali e al suo impatto sulle performance delle startup innovative, offre un contributo originale allo studio degli ecosistemi di innovazione della Campania, oggi tra i più dinamici del Paese. L’analisi dimostra come la solidità di un’impresa non dipenda solo dalle risorse economiche, ma soprattutto dalla qualità del gruppo dirigente, dall’equilibrio tra competenze eterogenee e dalla capacità di condividere una visione comune.
 
I risultati del lavoro di Costagliola di Fiore evidenziano che coesione, fiducia e complementarità delle esperienze sono fattori determinanti per il successo di una startup, spesso più incisivi delle condizioni esterne in cui essa opera. Nei contesti territoriali in ritardo di sviluppo, dove le risorse materiali sono limitate, è proprio il capitale umano a diventare la leva strategica per la crescita: la forza delle persone e delle relazioni come vero motore dello sviluppo.
 
Questi principi sono perfettamente in linea con la visione promossa dalla Cattedra UNESCO “Innovation and Entrepreneurship Ecosystems in the Mediterranean and MENA Countries”, istituita presso l’Università Parthenope e coordinata dal prof. Marco Ferretti, esperto di economia dell’innovazione e dello sviluppo. La Cattedra mira a diffondere conoscenze, modelli e buone pratiche per costruire ecosistemi imprenditoriali sostenibili e inclusivi nei Paesi del Mediterraneo e nelle economie emergenti, promuovendo cooperazione, formazione e valorizzazione delle competenze.
 
Il contributo di Michele Costagliola di Fiore si inserisce pienamente in questo quadro, rappresentando un esempio concreto di come la ricerca accademica possa generare valore, visione e impatto sociale, in linea con la missione UNESCO: trasformare la conoscenza in strumento di pace, progresso e coesione.
 
Dal riconoscimento del Premio Dorso alla visione della Cattedra UNESCO emerge un messaggio chiaro: il sapere non è un traguardo, ma un punto di partenza. Dal Sud può nascere un nuovo modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, la collaborazione e il valore della diversità — una testimonianza viva della forza delle idee e delle persone che scelgono di innovare per costruire futuro.
Source: www.irpinia24.it