Buonajuto: “Contro devianza minorile non bastano le manette”

Le dichiarazioni del vicepresidente Anci con delega alla legalità

pexels-ekaterina-bolovtsova-6077181Le ultime notizie di cronaca che arrivano dall’area metropolitana di Napoli raccontano un quadro sempre più preoccupante sul fronte della devianza minorile. A Melito, due sere fa, una vera e propria scorribanda di giovanissimi in scooter ha seminato il panico nel cortile di una scuola, esplodendo quattro colpi in aria, forse da una pistola a salve. A Napoli, nello Scudillo, un coltello è stato ritrovato nel bagno di un istituto scolastico; pochi giorni prima, all’uscita da una scuola del centro storico, un ragazzo di 15 anni è stato accoltellato da un coetaneo per futili motivi. In un altro episodio, accaduto sempre nella provincia di Napoli, uno studente è stato colpito in testa da un coetaneo armato di martello al culmine di una lite scoppiata fuori da una scuola. Una sequenza di episodi che fotografa una realtà inquietante.

“Davanti a questi episodi – dichiara Ciro Buonajuto, vicepresidente Anci con delega alla legalità – è chiaro che servono provvedimenti giudiziari severi, perché ognuno di noi deve rispondere delle proprie azioni davanti alla legge, ma non possiamo illuderci che basti. Il crimine minorile non si combatte solo con le manette, che pure sono necessarie, ma con una rivoluzione culturale che investa le nuove generazioni. Bisogna cambiare la mentalità dei nostri ragazzi, far capire che il rispetto, la legalità e la convivenza civile non sono un limite, ma un valore. Questo significa agire attraverso le istituzioni, la scuola, le famiglie e il terzo settore, ma anche creare alternative reali, luoghi positivi di aggregazione, spazi di sport, cultura e socialità. Dobbiamo mostrare ai giovani che un’altra strada è possibile, e che percorrerla è l’unico modo per costruire un futuro di libertà e dignità per tutti. Il fenomeno della devianza minorile – conclude Buonajuto – non è solo un problema di ordine pubblico, ma una questione sociale e culturale che riguarda l’intera comunità. Servono coraggio, visione e una risposta collettiva, per non lasciare soli i nostri ragazzi nel deserto dei valori e delle opportunità”.

 

Source: www.irpinia24.it