Manifestazione ODG Lazio a Roma
Denuncia contro la strage di reporter a Gaza
L’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), l’Unione Medica Euromediterranea (UMEM), il Movimento Internazionale “Uniti per Unire” e AISC NEWS INTERNAZIONALE – Agenzia Mondiale Britannica “Informazione Senza Confini” – hanno preso parte oggi alla manifestazione organizzata a piazza Santi Apostoli a Roma dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio e dall’Associazione Giornalisti del Mediterraneo, per ricordare i 268 reporter uccisi nella Striscia di Gaza negli ultimi 22 mesi, secondo le indagini dei nostri corrispondenti medici e giornalisti di Umem e Radio Co-mai Internazionale.
Durante l’iniziativa, i giornalisti italiani presenti da tutta Italia hanno letto a voce alta, uno per uno, i nomi dei colleghi caduti, in un momento di profonda commozione.
Il ringraziamento all’Ordine dei Giornalisti
Il Prof. Foad Aodi, medico, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, Direttore di AISC NEWS, Presidente AMSI, Presidente UMEM, Presidente Uniti per Unire, Fondatore e Presidente Onorario delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte Consigliere OMCeO di Roma e docente dell’Università di Tor Vergata, presente, come aveva annunciato, alla manifestazione che si è svolta questa mattina a Piazza Santi Apostoli, ha sottolineato: «Non potevo mancare, come giornalista e come medico e come presidente e fondatore di associazioni e movimenti che lottano da anni per la verità e contro ogni forma di conflitto.
Ringrazio l’Ordine dei Giornalisti del Lazio e tutti i colleghi per l’impegno nel ricordare uno a uno i nomi dei giornalisti uccisi. Non bisogna uccidere la verità, non bisogna uccidere la vita».
La denuncia per i colleghi caduti
Aodi ha ricordato con forza l’escalation di violenza: «Abbiamo bisogno di unità contro ogni forma di odio: no all’uccisione di un giornalista portatore di verità, no all’uccisione di un professionista della sanità portatore di salute, no all’uccisione di un civile innocente di qualsiasi nazionalità».
L’appello all’unità
«No all’antisemitismo, no all’islamofobia, no a ogni discriminazione religiosa – ha concluso Aodi –. La pace, la convivenza e il rispetto reciproco sono l’unica strada possibile. Giornalisti, medici e cittadini devono restare uniti per difendere insieme la vita, la salute e la verità».