Visionnaire25 porta a Baronissi (SA) Dadapolis
Luglio, Gargano, Sansone e Lanzetta (premiato) al FraC l’11 settembre

Dopo il grande successo delle serate inaugurali – che hanno visto la partecipazione del M° Aurelio Canonici e Mario Autore, l’incontro con il regista Ciro Ippolito, il toccante omaggio a Marcello Mastroianni con il docufilm “Ciao Marcello” di Gianfranco Giordani e la serata in musica con le colonne sonore del cinema italiano eseguite dal clarinetto virtuoso di Gabriele Mirabassi e l’eleganza al pianoforte di Catia Capua – la rassegna giunge al suo penultimo, attesissimo appuntamento.
Giovedì 11 settembre, alle ore 20.30, presso il Museo FRaC di Baronissi (Sa) in via Convento – per la sezione ‘Cinema al museo’ -, sarà proiettato in anteprima “DADAPOLIS”, il docu-film dei registi Carlo Luglio e Fabio Gargano.
Alla serata, che prevede un talk pre proiezione, interverranno: Carlo Luglio e Fabio Gargano, registi del film, Peppe Lanzetta, tra i protagonisti, e Dario Sansone, musicista dei Foja che partecipa attivamente al docu-film e che eseguirà brani live.
A Peppe Lanzetta verrà consegnato il premio Visionnaire25 Cinema che riceverà l’opera realizzata dall’artista Giuseppe Di Muro.
A moderare l’incontro sarà la giornalista Erminia Pellecchia, esperta di cinema e cultura
Il film, della durata di 85 minuti, offre un viaggio caleidoscopico nella Napoli contemporanea attraverso gli occhi e le esperienze di circa sessanta artisti che vivono e lavorano tra la città e l’estero. Ispirato all’antologia “Dadapolis” di Fabrizia Ramondino e Andreas B. Müller, il film-documentario combina linguaggi diversi – performance artistiche, brani musicali, opere visive e dialoghi – per raccontare le trasformazioni di una città sospesa tra bellezza abbagliante e criticità irrisolte.
Un’opera documentaristica di grande impatto visivo e narrativo. La Napoli di oggi viene raccontata attraverso gli occhi di attori, pittori, musicisti, scrittori e performer tra performance dal vivo, canzoni originali, opere d’arte visiva e dialoghi profondi, narrando le trasformazioni di una città che mai come ora risulta tanto attuale. La macchina da presa sceglie una prospettiva inedita: Napoli viene raccontata esclusivamente dalla costa, in un continuo dialogo tra una bellezza abbagliante e un assurdo abbandono. Il film si sviluppa come una testimonianza corale che, partendo da Napoli, supera i confini locali per ampliare lo sguardo verso dimensioni universali.
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Source: www.irpinia24.it