Emergenza carceri, 54esima vittima

Di Giacomo: "È ora di occuparsi seriamente del sistema penitenziario"

pexels-ron-lach-10475037«Questa volta il Ministro Nordio non ha più nulla da negare: la morte del 17enne di origini tunisine, che nella notte tra domenica e lunedì aveva tentato il suicidio nella sua cella del carcere minorile di Treviso, e dopo due giorni di agonia è morto in ospedale, lo inchioda a pesanti responsabilità».

Così il segretario della F.S.A. C.N.P.P./S.PP., Aldo Di Giacomo, che aggiunge:

«È la più giovane vittima di quest’anno, la 54esima, nonostante il Ministro tenti di abbassare il conteggio dei suicidi, a riprova che non esiste un elenco attendibile e aggiornato, e che non vengano date risposte alle “altre cause” di morte accertata (101), di cui almeno una trentina avvenute in circostanze simili al suicidio o ad atto autolesionistico. Persino l’affermazione del Ministro “siamo sotto la media” dopo questa morte diventa una “boutade” che ha solo l’effetto di propaganda e, anzi, aggrava le responsabilità tutte politiche. I suicidi dall’inizio dell’anno confermano che gli under 30, i detenuti alla prima detenzione, gli stranieri – specie extracomunitari – insieme a tossicodipendenti e persone affette da malattie psichiche, sono le categorie della popolazione carceraria a maggiore rischio, e che quindi necessitano di maggiori attenzioni. Continuiamo a sostenere che in qualsiasi Paese civile e democratico, dopo le gravi esternazioni, ci sarebbero state richieste di dimissioni, tenuto conto che già in passato il Ministro ha “floppato” con l’istituzione di una task force sui suicidi che non ha lasciato traccia (ma evidentemente il mondo della politica è già in ferie). C’è poco da studiare il fenomeno: è arrivata l’ora di occuparsi seriamente delle carceri e del sistema penitenziario, che è ormai arrivato al collasso. Servono risposte immediate alle molteplici difficoltà del sistema, prime fra tutte la strage silenziosa di detenuti e la carneficina a cui è sottoposto il personale penitenziario. Queste sono le priorità dell’emergenza carceraria da affrontare ora. Siamo pronti a mobilitazioni mai viste sino ad oggi per inchiodare il Ministro alle proprie responsabilità e dare la possibilità al Governo di trovare risposte immediate al dramma quotidiano delle carceri».

Source: www.irpinia24.it