AISI: collaborazione tra pubblico e privato
"Sanità con un solo volto, quello dei pazienti e dei professionisti"
L’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (AISI) accoglie con estremo favore l’appello di Confindustria Emilia-Romagna a riaprire il dialogo tra Regione e sanità privata, in merito alla delicata situazione della revoca degli indennizzi e ristori Covid e alla richiesta di restituzione di circa 80 milioni di euro.
«Le parole di Confindustria — dichiara la presidente di AISI, Karin Saccomanno — confermano, oggi più che mai, l’importanza di un confronto costruttivo e di un rapporto basato su reciproca fiducia. Durante la pandemia le strutture private hanno garantito apertura e piena efficienza, rinunciando alla cassa integrazione e sostenendo l’emergenza pubblica. Il contributo dato in quei mesi deve essere riconosciuto e valorizzato».
Il direttore generale di AISI, Giovanni Onesti, sottolinea con forza: «Provvedimenti che colpiscono il privato rischiano di compromettere un equilibrio costruito negli anni. È fondamentale che ogni Regione rispetti gli accordi sottoscritti e assicuri tempi certi e trasparenza nelle procedure, evitando contrapposizioni che non portano benefici ai cittadini. Il timore reale è che tutto questo possa ripetersi anche in altre regioni, per questo motivo è indispensabile contare sul buon senso di Governi locali e istituzioni imprenditoriali».
Per il segretario generale, Fabio Vivaldi, «l’esperienza Covid ha dimostrato che la collaborazione tra pubblico e privato non è un’opzione ma una necessità strategica per garantire continuità assistenziale e sostenibilità economica. Occorre aprire un tavolo nazionale permanente che coinvolga istituzioni, associazioni e operatori, con l’obiettivo di programmare insieme il futuro della sanità italiana per arrivare ad una soluzione del caso Emilia Romagna e per evitare che situazioni simili possano ripetersi, alla luce di un delicato contesto sanitario che non ha bisogno di contraccolpi del genere».
AISI ribadisce l’impegno a promuovere modelli di integrazione tra pubblico e privato accreditato, investendo in qualità, innovazione e stabilità del sistema. «La sanità italiana — conclude Saccomanno — ha bisogno di un approccio pragmatico e di collaborazione leale per assicurare ai cittadini servizi di alto livello in ogni territorio».