Crisi delle carceri italiane

Una ferita aperta alla dignità umana

pexels-nc-farm-bureau-mark-17765365“Dietro questo dramma delle carceri italiane, dietro questo dramma del sovraffollamento, dei suicidi, degli atti di autolesionismo, delle pessime condizioni igienico sanitarie, della carente assistenza sanitaria, ed in generale della forte offesa alla dignità umana, certamente si nasconde una profonda crisi del senso comune di umanità. Se ci fosse stato nel presente momento storico un senso di umanità radicato e diffuso, non sarebbe mai stato possibile permettere o comunque accettare passivamente tutto quello che attualmente e da anni sta accadendo nelle carceri italiane. Indiscutibilmente il senso comune di umanità si è affievolito, ma questo, tuttavia, non è un dato eccezionale. Se guardiamo indietro nel tempo, nella storia dell’umanità vi è stato tutto un succedersi di periodi di violenza, di guerra, a periodi di pace e solidarietà, a periodi, quindi, in cui sembrava che i principi basilari dell’essere umano non potessero essere mai più minacciati o messi in discussione.

Dopo il secondo conflitto mondiale, preso atto delle tremende atrocità che furono commesse, e preso atto che la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo non era evidentemente qualcosa di così innato e di così scontato nell’essere umano, si fece però qualcosa di importante. Si decise di aiutare, di correggere, l’indole dell’uomo, con una assistenza forte, ovvero mediante la tutela e la forza del diritto. Attraverso il diritto, attraverso delle apposite norme, furono tutelati il diritto a vivere in un contesto di pace, e i diritti essenziali dell’essere umano. È evidente quindi, che oggi non c’è solo una crisi del senso di umanità, non è solo un momento storico di difficoltà per l’uomo a riconoscere e garantire spontaneamente i diritti fondamentali degli esseri umani, c’è anche una grave crisi del diritto.

Le norme che tutelano la pace, il diritto internazionale, il diritto internazionale umanitario, sono presenti e pienamente in vigore, eppure nel mondo vi è un continuo susseguirsi ed evolversi di conflitti, conflitti che spesso coinvolgono senza alcuna regola e pietà anche i bambini. Le norme che tutelano i diritti essenziali dell’essere umano, sono presenti e pienamente in vigore, eppure nelle carceri, così come in tanti altri contesti, è come se non esistessero. Quando furono teorizzati i diritti degli animali, si disse che gli animali non essendo dotati dell’intelligenza propria degli esseri umani, fossero destinatari essenzialmente di un unico diritto, ovvero quello di non provare sofferenza, quello di non soffrire.

Ebbene, per far comprendere l’attuale crisi del diritto, va detto, guardando ai conflitti che arrivano a coinvolgere anche luoghi di estrema sofferenza ove sono presenti malati e feriti come gli ospedali e guardando al di fuori dei conflitti alle carceri così come a tante altre situazioni, che il diritto attualmente non è in grado di garantire per l’uomo, nemmeno quel diritto “minimo” a non soffrire che è previsto per gli animali.  “Come se non esistesse”, con questa espressione può riassumersi la grave crisi che sta vivendo oggi il diritto. Le norme ci sono, sono pienamente valide, ma hanno difficoltà a trovare una concreta applicazione, quando trovano applicazione risultano essere, comunque, prive di forza sia nel plasmare una realtà compatibile con quanto previsto sia nella fase di contrasto alle loro violazioni, e quindi, sostanzialmente, è come se non ci fossero.” Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino. 

Source: www.irpinia24.it