Avellino – Civismo al capolinea
Il centrodestra prenda le redini
“L’epilogo drammatico della vicenda amministrativa iniziata appena un anno fa, che vide l’elezione del più giovane e primo sindaco donna di Avellino, consegna una serie di amare considerazioni, ma anche un grande monito a chi milita nei partiti.
Innanzitutto, non può non rivolgersi una sentita solidarietà umana alla sindaca Nargi, vittima di un sistema dal quale ha cercato di affrancarsi forse troppo tardi per potersi salvare: alla Sindaca va offerto l’onore delle armi per aver scelto di cadere dignitosamente in consiglio comunale, restituendo sacralità anche drammatica all’aula e rendendo pubbliche dinamiche pseudopolitiche, che altrimenti sarebbero rimaste all’interno di meschine camarille. Nel tentativo della Sindaca di sollecitare un dibattito politico, risulta davvero incommentabile l’atteggiamento di chi ha scelto – pur eletto in maggioranza e grazie alla vittoria di Nargi – di votare contro il consuntivo dell’ultimo anno dell’amministrazione Festa, senza neanche avere il coraggio di prendere la parola nell’aula consiliare per spiegare in trasparenza i motivi delle proprie scelte: i cosiddetti festiani, cioè, hanno votato in silenzio, senza spiegare perché, evidentemente e drammaticamente eterodiretti, contro un rendiconto di bilancio che raccoglieva per oltre la metà le scelte del loro dante causa! Tuttavia, archiviata in tale misera maniera l’ultima esperienza amministrativa è necessario prendere atto del totale fallimento del civismo e della necessità che i partiti, che con tutti i propri limiti individuano o cercano comunque di individuare percorsi di partecipazione democratica, riprendano seriamente a guidare i processi politici di centri importanti come il comune capoluogo.
Solo attraverso i partiti si può nutrire l’appartenenza, l’idealità, l’identità, la coerenza; il civismo senza una guida politica, invece, resta il ruolo di tristi personalismi che finiscono per tritare nel disinteresse totale il bene di una città, in favore di squallide strategie o, peggio, tattiche personali.
È arrivata l’ora che in particolare il centrodestra, che non ha mai governato questa città, che non ha mai condiviso le tante scellerate scelte operate ad Avellino, avverta la responsabilità di presentarsi finalmente unito in città, per scardinare definitivamente un sistema di potere che si invera nella mera modifica di nomi.
Ci si augura che la campagna elettorale per le imminenti regionali, nella quale emergeranno tutte le doppiezze di chi era deluchiano e starà con Fico e di chi era antideluchiano (di facciata) e starà con Fico e De Luca, sia per il centrodestra avellinese anche l’avvio di una formidabile campagna elettorale che porti all’affermazione della coalizione guidata da Giorgia Meloni nella città di Avellino. Ora è il momento: Avellino ha bisogno di compattezza ideale, progettualità serena e lealtà personale senza coinvolgimenti col passato; solo il centrodestra può garantire ad Avellino un nuovo, vero, potente slancio verso quel futuro che merita il nostro amato capoluogo.”
Le parole dell’Avv. Giovanni D’Ercole