Studenti extra-UE: crescono le presenze da Bangladesh e Tunisia
WAI e AMSI: "Servizi sanitari più equi e inclusivi per una risorsa strategica"
I dati relativi all’anno accademico 2022/2023 fotografano un panorama in rapida trasformazione nelle università italiane: la composizione degli studenti extra-UE si arricchisce di nuove presenze provenienti da aree geografiche diverse, con un incremento significativo da Paesi come Bangladesh (+57,9%), Tunisia (+48%), Sri Lanka (+20,7%) e Senegal (+20,5%). In parallelo, si registra un calo di iscrizioni da parte di comunità storicamente ben radicate in Italia, come quelle di Cina, Albania, Moldavia ed Ecuador.
L’evoluzione delle provenienze internazionali impone una riflessione concreta sui meccanismi di accoglienza e di integrazione. L’eterogeneità culturale e sociale degli studenti stranieri impone strategie differenziate nei servizi, soprattutto in ambito sanitario, dove persistono forti disparità nell’accesso alle cure e nella comprensione del sistema italiano.
AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), con il supporto del movimento Uniti per Unire e di AISC NEWS, e con Co-mai, Comunità del Mondo Arabo in Italia, al fianco di WAI (Welcome Association Italy), rilanciano l’appello per un’assistenza sanitaria più accessibile, inclusiva e culturalmente competente, capace di rispondere alle specifiche esigenze degli studenti internazionali, provenienti da contesti sanitari e socioeconomici molto diversi.
Il recente aumento del contributo richiesto agli studenti stranieri per l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale ha generato nuove criticità economiche, che colpiscono soprattutto le famiglie dei paesi in via di sviluppo. Molti studenti si trovano oggi a fronteggiare difficoltà concrete nell’ottenere una copertura sanitaria adeguata, con ricadute importanti sul loro benessere, sul rendimento accademico e sull’integrazione sociale.
AMSI e WAI è urgente avviare un piano di interventi mirati, che preveda:
- Polizze sanitarie universitarie agevolate e sostenibili
- Sportelli multilingue di orientamento sanitario in tutte le principali sedi universitarie
- Percorsi formativi e informativi per facilitare la conoscenza del sistema sanitario italiano
- Supporto interculturale per prevenire l’isolamento e promuovere il dialogo con le istituzioni sanitarie locali
Una parte consistente degli studenti stranieri in Italia sceglie corsi in ambito sanitario, in particolare medicina, farmacia, fisioterapia, odontoiatria, infermieristica e altre professioni sanitarie. Molti di loro provengono da Paesi dove i sistemi sanitari sono fragili o disomogenei, e vedono nella formazione italiana un’opportunità per costruire un futuro professionale solido, anche al servizio delle loro comunità d’origine.
AMSI, in particolare, ribadisce l’importanza di:
- Favorire l’inserimento di studenti e professionisti sanitari di origine straniera attraverso programmi di mentoring e tirocini mirati
- Promuovere la cooperazione sanitaria internazionale, valorizzando i legami tra università, ospedali e realtà formative italiane ed estere
- Sostenere l’eccellenza nella formazione sanitaria interculturale, con un’attenzione particolare alle future figure di mediazione e accompagnamento
In occasione della Giornata Internazionale della Diversità Culturale, celebrata ogni anno il 21 maggio, WAI e AMSI sottolineano come la presenza di studenti internazionali rappresenti una risorsa educativa, culturale e professionale di valore strategico per il futuro del nostro Paese.
In questo contesto, la tutela della salute deve essere considerata un diritto fondamentale, che non può essere ostacolato da barriere linguistiche, culturali o economiche. L’accesso a cure appropriate, l’informazione sanitaria corretta e la possibilità di interagire con un sistema accogliente rappresentano elementi chiave per una reale integrazione.
Investire oggi nell’accoglienza sanitaria degli studenti internazionali significa costruire una società più giusta, preparata e aperta.
AMSI e WAI, insieme al movimento Uniti per Unire e AISC NEWS e Co-mai, rinnovano il proprio impegno in questa direzione, chiedendo politiche chiare, coordinate e inclusive, che sappiano valorizzare il capitale umano e culturale rappresentato dalle nuove generazioni globali.
“La salute è un diritto universale, non negoziabile, che va garantito a ogni individuo senza distinzione di provenienza, reddito o status. Gli studenti internazionali che scelgono di formarsi in Italia rappresentano una risorsa preziosa, non solo per il mondo accademico, ma per l’intera società: molti di loro diventeranno i medici, gli infermieri, i professionisti sanitari di domani, pronti a curare e ad assistere le nostre comunità. Tuttavia, troppo spesso si trovano di fronte a ostacoli culturali, linguistici e burocratici che compromettono il loro percorso e il loro benessere.
Come AMSI, rilanciamo con forza l’urgenza di costruire un sistema sanitario realmente interculturale, inclusivo, capace di accogliere e valorizzare le diversità. Servono sportelli sanitari multilingue, assistenza amministrativa trasparente, percorsi di mediazione culturale e formazione congiunta tra operatori sanitari italiani e stranieri. Dobbiamo trasformare le differenze in un valore aggiunto, anche attraverso programmi di mentoring e cooperazione sanitaria internazionale, che colleghino università, ospedali e centri formativi in Italia e nei Paesi d’origine.
Lavoriamo fianco a fianco con WAI e il movimento Uniti per Unire per promuovere politiche sanitarie più giuste, orientate alla prevenzione e al dialogo. L’integrazione non può più essere delegata al caso o alla buona volontà dei singoli: deve diventare una priorità strategica del Paese. Per questo chiediamo un impegno condiviso, costante e coordinato tra governo, enti locali, atenei e comunità migranti. Solo così potremo davvero costruire un’Italia più giusta, più preparata, più umana.
Si auspica inoltre che non si registri un calo nel numero degli studenti italiani iscritti alle professioni sanitarie. Tuttavia, è necessario monitorare l’impatto della nuova procedura di esame e di accesso a medicina, valutando se questa influirà in modo differente sugli studenti italiani e su quelli di origine straniera, dato che per questi ultimi le procedure di ammissione sono differenti.
In particolare, per gli studenti stranieri, va detto che lasciare il proprio paese per affrontare un percorso selettivo di diversi mesi, rappresenta una sfida significativa; qualora non superassero l’esame di ammissione, ciò potrebbe comportare una riduzione nel numero di professionisti sanitari di origine straniera in Italia.
Si rende dunque necessario un attento monitoraggio del primo anno di applicazione di questa nuova metodica, sia per gli studenti italiani che per quelli stranieri.”
“Oggi l’università italiana parla sempre più lingue e culture. L’aumento delle iscrizioni da Paesi come Bangladesh, Tunisia e Sri Lanka ci impone di ripensare i modelli di accoglienza, a partire da quelli sanitari, per garantire pari dignità e opportunità a tutti gli studenti internazionali. Come Welcome Association Italy, riteniamo che il diritto alla salute sia il primo mattone per costruire una reale inclusione. Le nuove geografie della mobilità studentesca richiedono strumenti concreti: coperture sanitarie accessibili, sportelli informativi multilingue, orientamento culturale e amministrativo. Il recente incremento del contributo per l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale ha reso evidente la necessità di soluzioni alternative, flessibili e sostenibili. Infine, celebrare la Giornata Internazionale della Diversità Culturale significa anche agire: è il momento di costruire ponti tra istituzioni, mondo universitario e comunità migranti. WAI e AMSI stanno lavorando proprio in questa direzione, perché l’integrazione non sia uno slogan, ma una prassi quotidiana.”
“È tempo di passare dalle parole ai fatti: gli studenti internazionali rappresentano un’opportunità per il nostro Paese e non un’emergenza da gestire. Offrire loro un’accoglienza sanitaria equa significa rafforzare il sistema universitario, promuovere la salute pubblica e costruire coesione sociale. Le nuove generazioni globali sono il presente, non solo il futuro. Insieme, come WAI, AMSI e Uniti per Unire, continueremo a lavorare perché ogni studente, indipendentemente dalla nazionalità, trovi nell’Italia una seconda casa, un luogo sicuro dove studiare, curarsi e crescere.”