Medico condannato resta in servizio

"Non cerchiamo vendetta ma giustizia per nostro figlio"

raffaele arcella-2Raffaele Arcella muore il 13 aprile 2019, a soli 29 anni, dopo un intervento di bypass gastrico. Nel suo corpo è stato trovato un corpo estraneo: l’estremità della sonda gastrica Ongiva. Non si tratta di una semplice disattenzione, ma del risultato di negligenza, imprudenza e responsabilità diretta. La Giustizia riconosce colpevole in 1° grado il dottore che lo ha operato per omicidio colposo. “Nessuna azione disciplinare nei confronti del medico condannato per la morte di nostro figlio da parte dell’Ordine dei medici. Dopo la sentenza, abbiamo chiesto l’apertura di un procedimento disciplinare ma a oggi la pratica ci risulta ferma. Nessuna risposta, nessuna azione. In casi come questo, è prevista anche la sospensione dal ruolo. Noi crediamo che un medico riconosciuto colpevole non può continuare a esercitare indisturbato, come se nulla fosse accaduto. Lo stesso medico è coinvolto in un altro processo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per altri due casi di malasanità. Non cerchiamo vendetta ma giustizia per nostro figlio”, scrivono i familiari di Raffaele al deputato Borrelli. 

“Presenterò un’interrogazione parlamentare affinché venga fatta piena luce su questa triste vicenda affinché chi ha sbagliato paghi e possa emergere la verità. Perché nessun altro genitore debba lottare contro il silenzio e l’indifferenza. Sin dal primo giorno ho preso a cuore la vicenda del povero Raffaele e anche in questo caso non mi girerò dall’altra parte”.  Queste le parole di Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra a cui i genitori di Raffaele hanno rivolto un disperato appello, riconoscendo al deputato il merito di aver sempre seguito con rispetto e determinazione la storia di Raffaele.

Source: www.irpinia24.it